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Siracusa, il vicepresidente Amp Mastriani: “Prevenire gli incendi di natura dolosa negli habitat naturali”

È necessario lavorare alla prevenzione del fenomeno degli incendi di natura dolosa nel territorio con particolare riferimento alle aree protette

È necessario lavorare alla prevenzione del fenomeno degli incendi di natura dolosa nel territorio con particolare riferimento alle aree protette. È la priorità evidenziata dal vicepresidente dell’Area marina Protetta Plemmirio, Marco Mastriani, nel corso del convegno organizzato dall’ordine degli Avvocati di Siracusa sul tema “Avvocatura 4.0 valori e futuro” ed emersa nel corso del dibattito incentrato sul tema “Prospettive di riforma e di rinascita giuridica sociale ed economica dopo la pandemia, tra tutela del patrimonio culturale e valorizzazione del territorio”.

“Bisogna considerare un bene culturale qualsiasi habitat naturale – ha esordito Mastriani – che oggi deve essere preservato, tutelato e fatto conoscere per aumentare la consapevolezza ma soprattutto promuoverne la conoscenza. In tal senso, basti solo pensare che nel 2021 a causa dei tantissimi incendi registrati in Sicilia, fra le regioni più colpite in Italia, 8.113 con una estensione di oltre 78 mila ettari di superficie interessata, di cui molti verificatisi anche in provincia di Siracusa, di natura dolosa e colposa, ci pongono davanti a delle grandi responsabilità nel promuovere azioni di tutela e salvaguardia dell’importante patrimonio ambientale e naturale dell’intera regione Sicilia. Discutere e confrontarsi insieme anche con la presenza di importanti rappresentanti istituzionali delle forze dell’ordine, e dell’autorità giudiziaria, serve anche per promuovere soluzioni congiunte finalizzati non solo alla repressione, utile e indispensabile, ma anche e soprattutto alla prevenzione di questi fenomeni criminali, lavorando insieme per incentivare una cultura delle prevenzione e di una adeguata gestione delle aree protette e in generale delle aree di particolare interesse ambientale, naturale e culturale”.

In evidenza, anche gli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030 dalla Organizzazione delle Nazioni Unite, in cui entro il 2030 bisogna fare in modo di estendere al 30%  il parametro di aree riconosciute zone protette o siti appartenenti alla Rete Natura 2000, sia della superficie a terra e a mare, al fine di promuovere la tutela e conservazione della biodiversità. Oggi in Italia, i dati confermano solo una porzione pari al 21% a terra e 16% a mare “e quindi bisogna lavorare con impegno al fine di raggiungere questo indispensabile risultato”.

Sono 17 gli obiettivi preposti dall’Agenda 2030, tutti legati da un filo conduttore comune che è appunto la tutela dell’ambiente con forti influenze sugli aspetti ambientali, sociali ed economici. “Solo lavorando insieme fra operatori ed esperti di diversi settori, per un obiettivo comune – ha concluso Mastriani – riusciremo a raggiungere questi obiettivi e in tal senso il Consorzio Area Marina Protetta del Plemmirio offre la propria disponibilità nel continuare a lavorare insieme, mettendo a disposizione le proprie professionalità, affrontando questa, non facile, ma possibile sfida”.


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