La conferenza stampa alle 10 sulla sentenza della Corte Costituzionale circa il parere di incostituzionalità della legge Parchi e Riserve Regione Sicilia (Leggi Qui) ha visto tra i relatori Alberto Palestro, capogruppo Siacusa Democratica e Pippo Impallomeni, vicepresidente del Consiglio e coordinatore regionale dei Popolari per l’Italia.
Quest’ultimo se l’è presa con le associazioni ambientaliste accusando qualcuno di voler fare “terrorismo politico“, ma pur dicendo di non voler toccare alcunché sulla gestione di Vendicari, per fare un esempio, esprime qualche perplessità sulle altre riserve come per la Pillirina (Leggi Qui), dove insistono più vincoli contemporanemente.
“Non era possibile e lo abbiamo sempre sostenuto – ha dichiarato Impallomeni – che la normativa europea e nazionale considerassero indispensabile il pronunciamento degli enti locali nel percorso istitutivo di una riserva e che la legge regionale non lo prevedesse. La pronuncia della Consulta non lascia spazio ad equivoci, il percorso deve e dovrà tenere conto del pronunciamento di Enti e Associazioni qualificate, diversamente da come è per esempio avvenuto per l’avvio delle norme di salvaguardia per l’istituzione della riserva naturale orientata di Capo Murro di Porco in contrada Maddalena“.
“Avevamo stigmatizzato già durante la seduta aperta occorsa solo due mesi or sono – ha aggiunto Palestro – quanto fosse necessario abbandonare questo metodo inaccettabile del provvedimento calato dall’alto, non convenuto e non discusso. Una minoranza di pochi, non poteva e non può come ha sancito anche la Corte Costituzionale, determinare le sorti di un territorio che deve essere per autodeterminazione capace, attraverso i soggetti qualificati, di scegliere anche per la tutela che consenta però lo sviluppo turistico che porta benefici a questa terra. Adesso bisogna essere conseguenti e come già nel documento che seguì la seduta consigliare aperta, che le amministrazioni tutte, facciano responsabilmente la loro parte. Impallomeni e Palestro si sono detti certi che l’amministrazione Garozzo, saprà governare il processo responsabilmente e senza il ricatto politico di minoranze che non sono neppure qualificate per esprimere lex dicta“.
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