Speciale imprese: con il presidente di Ance Siracusa Paolo Augliera

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Siracusa, indagati il sindaco Francesco Italia e i dirigenti di Tekra e Comune per la gestione del Ccr Arenaura

L’impianto era stato oggetto di un sopralluogo del nucleo Noe dei Carabinieri che avrebbero riscontrato alcune irregolarità: "sto leggendo gli atti notificati e, dopo averli esaminati, mi determinerò sulle azioni da assumere come amministrazione"

Il sindaco di Siracusa Francesco Italia, il dirigente comunale Gaetano Brex e i dirigenti di Tekra Alessio Balestrieri, Alberto Manganiello e Andrea Dal Canton sono indagati nell’ambito di un procedimento penale che ha portato al sequestro preventivo del centro comunale di raccolta di contrada Arenaura. I tre dirigenti della società che gestisce il servizio di igiene urbana in città (e il centro) risultano iscritti nel registro degli indagati in quanto avrebbero continuato a scaricare le acque reflue industriali prodotte dalla struttura sulla base di un’autorizzazione ritenuta illegittima e scaduta.

Tutti e 5 sono indagati invece poiché effettuavano al Ccr l’attività di raccolta rifiuti attraverso ordinanze sindacali giudicate illegittime. Per gli investigatori non si sarebbero potute emanare, soprattutto senza limiti temporali e senza prevedere interventi sul centro. Che ci sia un problema sullo smaltimento delle acque meteoriche è ormai cosa nota, il Ccr è chiuso da mesi perché sono necessari importanti interventi di adeguamento e tutt’ora non si conoscono i tempi per la riapertura. Aspettando quelle opere per la regolare funzionalità dell’impianto, la Procura ha deciso di intervenire prima e vederci chiaro.

La chiusura dell’impianto sarebbe stata dettata da lavori di adeguamento dello stesso, resisi ancora più necessari dopo il maltempo che nell’ottobre scorso ha colpito la città. Ma non solo. L’impianto, inoltre, è stato anche oggetto di un sopralluogo del nucleo Noe dei Carabinieri che avrebbero riscontrato alcune irregolarità come l’assenza di un disoleatore per le acque meteoriche. Uno strumento che di fatto “tratta” l’acqua piovana che cade sopra i vari cassoni colmi di rifiuti, pulendola prima del normale deflusso nei tombini ed evitando così il rischio di inquinamento.

“Pare si tratti dì un’autorizzazione allo scarico rilasciata dal settore Ambiente del comune che, secondo quanto prospetta la procura di Siracusa, risulterebbe scaduta o rilasciata da organo non competente – le parole del sindaco Francesco Italia -. Sto leggendo gli atti notificati e, dopo averli esaminati, mi determinerò sulle azioni da assumere come amministrazione. Al momento posso solo dire che le ordinanze sindacali da me firmate su proposta del dirigente incaricato e oggetto degli atti notificati avevano la finalità di creare le migliori condizioni in un periodo emergenziale, dichiarato dal presidente della Regione Sicilia, per incrementare la raccolta differenziata”.


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