Con il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra

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Siracusa, “intervento inadeguato e inutile”: l’ex dirigente Borgione sui lavori al lungomare di Levante |La replica

Inutile perché secondo l’ex dirigente oggi in pensione il marciapiede a sbalzo si dovrebbe demolire, inadeguato perché a suo dire bisognerebbe intervenire da sopra e solo poi procedere dal mare

“L’intervento in corso sul lungomare di levante è inadeguato e inutile”. L’ex ingegnere capo e dirigente comunale a Siracusa, Natale Borgione, boccia l’operazione di recupero in corso di oltre 40 pilastrini e della ringhiera del Lungomare di levante di Ortigia, dal castello Maniace fino al forte San Giovannello. “Il marciapiede a sbalzo soffre di questa situazione da molti anni, ancora prima della sindacatura Garozzo – dice – andrebbero eseguiti lavori seri e radicali perché il calcestruzzo è in processo di carbonatazione (che rappresenta una delle principali cause di degrado del materiale)”.

Inutile perché secondo l’ex dirigente oggi in pensione il marciapiede a sbalzo si dovrebbe demolire, inadeguato perché a suo dire bisognerebbe intervenire da sopra e solo poi procedere dal mare. “Se prima non impermeabilizzo e creo una barriera protettiva per l’acqua piovana o soprattutto per gli spruzzi marini – spiega – non abbiamo fatto niente, perché riprenderebbe l’ossidazione del ferro, ricreando la stessa situazione. Bisognerebbe innanzitutto svellire il marciapiede, pulire la superficie con prodotti chimici, mettere catrame a freddo, poi la guaina protettiva per tutta la larghezza del marciapiede e quindi ripristinare la pavimentazione con basole e mattonelle. Sul frontalino, inoltre, sarebbe opportuno realizzare un gocciolatoio in alluminio preverniciato e sagomato in modo tale che sporga 15 centimetri, per maggiore completezza, con colore anonimo così da sposarsi con lo skyline dei luoghi. Solo poi si può intervenire da sotto, demolendo la parte ammalorata e ormai inconsistente e trattando i ferri non col convertitore ma con la sabbiatura, come andava fatta la ringhiera finché questa era integra. Infine, ripristinare il ferro, intonacare e utilizzare materiali idonei e sigillanti per far sì che l’acqua non raggiunga e intacchi l‘armatura, creando un nucleo strutturale avvolto e sigillato”.

La spesa complessiva affrontata dal Comune di Siracusa è di 144 mila euro: 74 mila euro circa per i lavori sulle parti in ferro e 70 mila per le opere murarie. “Io parlo solo di queste ultime – conclude Borgione – e avrebbero un costo almeno 3 volte superiore rispetto all’attuale. Ma quella ringhiera presenta corrosione passante con parti oramai inesistenti e recuperare l’esistente appare pura follia”.


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