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Siracusa, “La luna e il respiro del mare”: lo scatto di Dario Giannobile dopo il ciclone Gabri

Lo scatto a Capo Murro di Porco una volta concluso il ciclone Gabri

Lo scatto realizzato da Dario Giannobile al Plemmirio dopo il ciclone Gabri La foto di Dario Giannobile

“La luna e il respiro del mare”. Questo è il titolo che Dario Giannobile, fotografo e ingegnere siciliano, ha voluto dare al suo ultimo scatto realizzato nei pressi di Capo Murro di Porco a Siracusa.

Giannobile in breve tempo si è distinto per aver vinto più volte l’Astronomy Picture of the Day della Nasa e diverse sue immagini sono state scelte dall’Usra (Universities Space Research Association) come Epod, Earth Science Picture of The Day per il loro carattere scientifico.

La Nasa sceglie una Luna siciliana di Dario Giannobile come fotografia astronomica del giorno

Fotografia

Come spiegato dallo stesso fotografo, il ciclone mediterraneo Gabri è appena passato sulla costa orientale della Sicilia, e poco dopo, incredibilmente, il cielo ha iniziato a rischiararsi, svelando tra le nuvole le stelle di Orione e i pianeti più brillanti: Venere, Giove e Saturno.

Il mare, tuttavia, restava impetuoso – racconta Giannobile – , con onde che continuavano a infrangersi contro l’alta scogliera su cui sorge il faro di Capo Murro di Porco.”

Lì, poco distante dal faro, un condotto che collega il pianoro della scogliera con la parete sottostante dava origine, a intervalli quasi regolari, a un geyser marino. L’acqua si innalzava nel cielo, spinta dalla forza delle onde che si frangevano nella cavità rocciosa.

Le gocce proiettate nel cielo e il geyser stesso erano illuminati dalla Luna – racconta ancora -, che, coraggiosa tra le nuvole, mostrava una splendida corona. Chiudendo gli occhi e lasciandosi avvolgere dai suoni del mare, si poteva percepire il suo respiro, come una sinfonia naturale fatta di note armoniose: lo sciabordio delle onde, il rombo impetuoso della mareggiata contro la scogliera, il soffio del geyser, il tintinnio delle gocce che ricadevano sulle rocce… e poi ancora… e ancora…


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