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Siracusa, la “madre di tutte le conferenze” della Princiotta si basa su notizie fornite da un Piccione “viaggiatore”

Tra il vero e il verosimile c'è un mondo in mezzo, abbiamo ascoltato molte frasi verosimili

La “madre di tutte le conferenze” è un insieme di collegamenti e minacce totalmente prive di qualunque criterio di notiziabilità e difficilmente perseguibili penalmente, che però daranno modo a Procura e a tanti avvocati di lavorarci su.

Una verità di parte (e non parziale), una denuncia per associazione a delinquere ma nessuna reale notizia. Questa in sintesi la conferenza la due giorni di Simona Princiotta che aveva definito i due incontri come “la conferenza per far luce sul sistema Siracusa”. Se il consigliere comunale, come suo pieno diritto, ha voluto sgomberare il campo da presunte illazioni scritte da giornalisti e da denunce avventate sporte dai suoi avversari politici, tra ieri e martedì alla sala Archimede abbiamo assistito a una specie di “occhio per occhio”. Accompagnata da alcuni fan, il consigliere ha utilizzato e fatto ascoltare le parole dell’ex collaboratore di giustizia Rosario Piccione per denunciare il Sistema Siracusa. Lo stesso collaboratore più volte insultato nelle precedenti conferenze stampa dalla stessa Princiotta e ritenuto totalmente non credibile prima, mentre adesso è diventato un uomo pedina di questa fantomatica associazione a delinquere assoldato ai tempi per screditare il consigliere.

Princiotta però è andata ben oltre, seppur parlando del presunto “sistema Siracusa” ha parlato di presunte vicende personali, facendo ascoltare registrazioni (non sono noti i metodi di acquisizione, il contesto, l’interlocutore e soprattutto il periodo storico) di presunte chiacchierate con l’ex collaboratore di giustizia Rosario Piccione (la ridondanza è d’obbligo, dato che solo la magistratura potrà far luce sui documenti depositato e sulla validità delle denunce). E a ogni registrazione corrispondeva un’accusa a vario titolo a giornalisti, avvocati, politici e magistrati tra ieri e oggi. Tutti, a detta del consigliere, avrebbero innescato una macchina del fango per screditarla, con la sola giornalista Laura Valvo a tenerle testa fino a decidere di lasciare la sala ieri per l’ennesimo attacco al nostro collega Signorelli. Un attacco privo di contenuti penali e che verrà affrontato nelle sedi opportune.

La Princiotta ha fornito alla stampa (e a chiunque avrà seguito la diretta sul profilo Facebook del consigliere) null’altro che una serie di “cuttigghi” che non sembrano avere alcuna rilevanza penale. Una breve considerazione, che Princiotta e Piccione si siano riappacificati non ci sembra notizia, ma una cosa è certa: se Piccione oggi per il consigliere è ritenuto soggetto attendibile in ciò che dice privatamente, tanto da farlo ascoltare in conferenza stampa, per ovvie ragioni lo sarà stato anche in passato quando parlava con i giornalisti e ancor prima con i magistrati, quando forniva versioni dei fatti che poco sono piaciute al consigliere comunale.

In ogni caso abbiamo assistito a una sequela di colloqui privati registrati da terze persone e assolutamente privi di consistenza dal punto di vista penale ma che sono serviti a gettare il classico fumo negli occhi. La storia è semplice: tutto quanto uscito su questo giornale non sarebbe stato verificato (falso, anche noi abbiamo registrazione dei colloqui e delle chat, anche con minacce a non pubblicare la notizia da parte dello stesso consigliere, e tutte le notizie sono accertate) e sulla stampa in genere avrebbe il solo scopo di delegittimare l’operato del consigliere. Però è bene ricordare a cosa si riferisce, sia quando parla del nostro collaboratore Signorelli (ha tirato in ballo il padre, imprenditore nel settore edile da 40 anni, e la moglie, libero professionista) sia quando riferisce dei presunti attacchi che il giornalista le avrebbe riservato.

Quali? Piccione dopo aver ascoltato la conferenza stampa del consigliere comunale Simona Princiotta lo scorso ottobre, tirato in ballo, scrisse una nota per rispondere alla stessa. Poi quando Le Iene ascoltarono il sindaco Garozzo chiedendogli anche quali fossero i rapporti con Piccione e riferendo di una trascrizione di Lorenzo Vasile. Piccione, Princiotta e Zappulla sono stati ascoltati per avere conferma della notizia. Secondo Piccione, il consigliere Princiotta e questo Vasile si sarebbero messi d’accordo per incontrarsi utilizzando l’app per cellulari Telegram e aggiunse: “so che anche la signora Princiotta e Pippo Zappulla sono stati a casa di Lorenzo Vasile mentre lui era agli arresti domiciliari”. Infine l’ultima volta tirata in ballo in questo giornale per fatti non politici o non riguardanti le sue denunce, anche sulla citazione in giudizio del consigliere per appropriazione indebita della maternità di una dipendente.

Tra il vero e il verosimile c’è un mondo in mezzo, abbiamo ascoltato molte frasi verosimili. Siamo certi della correttezza del nostro collaboratore Signorelli (a oggi non è stata notificata neanche una querela dal consigliere) piuttosto non comprendiamo per quale motivo e con quale scusa il consigliere Princiotta sia riuscita a ottenere la sala stampa del Comune per parlare da privato cittadino e non in qualità di consigliere comunale.

 


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