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Siracusa, “mala movida”. Alicata: “Al sindaco la situazione è sfuggita di mano”

Alicata commenta l'ultima ordinanza sulla movida

“Gravissimo apprendere che molti turisti stiano “scappando” da Siracusa a causa di frastuono, musica e schiamazzi notturni incontrollati.”

Così Bruno Alicata, commissario provinciale di Forza Italia, sulla questione della “mala movida” che sta animando il dibattito in città.

“Da tempo riteniamo che questa amministrazione comunale abbia responsabilità enormi nel rilevante danno d’immagine arrecato alla città, divenuta in questi anni, soprattutto nel centro storico, un Suq caotico ed incontrollato. Discutibili ordinanze sindacali obbligano turisti e residenti al riposo notturno dopo l’1,30 di notte”, dice Alicata facendo riferimento all’ultima ordinanza sulla movida che, oltre a prescrizioni sulle bevande alcoliche, pone limiti anche sull’intrattenimento musicale.

“Chi volesse farlo prima, – continua – magari perché l’indomani lavora, o perché pensa d’essere ospitato in una città civile che rispetta il diritto al riposo, si mettesse il cuore in pace: prima viene la musica assordante fino a notte fonda e poi il diritto al riposo. Il “Ponzio Pilato” del Vermexio, nel frattempo, piuttosto che rivedere le sue scelte, non trova di meglio che scaricare sull’Arpa, e quindi sul personale non sempre disponibile, le difficoltà per i mancati controlli. Ma è l’ordinanza stessa ad essere, a parer nostro, sbagliata negli orari lunghi, e gli esercenti, ne siamo certi, non avrebbero alcuna difficoltà a comprenderla e rispettarla nei giusti orari, perché ben intuiscono che se i turisti scappano, “scappa” anche il loro guadagno. Viceversa, le argomentazioni del sindaco sembrano adombrare una sorta di rassegnazione all’increscioso andazzo. Una situazione comunque, a voler considerare la buona fede o l’inadeguatezza di chi amministra, ampiamente sfuggita di mano, se il sindaco può limitarsi solo a lanciare un appello al “senso di responsabilità”.

“Italia – conclude Alicata – si autodenunci per l’incapacità dimostrata nel risolvere un problema che sta procurando un grave pregiudizio alla città e, naturalmente, già che c’è, si autocondanni, prima che siano i cittadini a farlo per lui, il prossimo anno, e senza appello”


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