Calato il sipario sul G7, tutto torna alla normalità a Siracusa. La città è tornata a essere un caos dal punto di vista del traffico; non ha più i collegamenti dai parcheggi di interscambio del Von Platen, del Mazzanti e di via Elorina, e il commercio continua a risentirne.
Insomma, “la città organizzata è una finzione buona per il fashion party, ma la realtà è tutta un’altra cosa”, dice Michele Mangiafico, leader del movimento Civico 4 e componente di Fratelli d’Italia Siracusa.
L’Amministrazione, secondo il movimento, non è mai stata interessata a ridurre il traffico in virtù della salute dei cittadini. “Per eliminare una cattiva abitudine – continua Mangiafico – bisogna incoraggiare una buona abitudine. E quindi, per scoraggiare l’uso dell’auto privata, si deve incentivare il trasporto pubblico, aumentare i mezzi e le linee, realizzare tanti grandi parcheggi dove lasciare l’auto, sicuri di trovare un mezzo pubblico che in breve tempo ti permetta di spostarti”.
Cosa che però non è accaduta a Siracusa, dove l’Amministrazione comunale “ha attaccato frontalmente le auto private senza offrire una reale alternativa: ha introdotto le piste ciclabili, ha ridotto le sedi stradali, ha diminuito i posti auto e ha aumentato i tempi di percorrenza”, spiega Mangiafico.
A risentirne è stato anche il commercio. Viale Teocrito, dove in questi giorni abbiamo incontrato i pochi commercianti rimasti, rappresenta l’ennesimo cimitero di saracinesche abbassate in città (così come nel caso di via Tisia).
“L’ultima in ordine di tempo è il bistrot noto comunemente come “Olivia”, apparentemente chiuso per ristrutturazione; in realtà, l’azienda ha licenziato gli undici dipendenti per cessazione attività”– conclude Mangiafico – “Olivia” segue il “Mirot”, l’orologiaio, “Sicula Rent”, “Crema & Chocolate”, la caffetteria “Nobel” e l’attività di vendita di souvenir, per citare solo alcuni esempi.”
Civico 4 chiede all’Amministrazione di mettere in campo iniziative che tutelino mobilità, commercio e salute dei cittadini.
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