I residenti del quartiere Mazzarona si sono uniti in un comitato spontaneo per esprimere il loro forte dissenso contro la realizzazione di un Centro Comunale di Raccolta (CCR) a servizio del rione. La protesta è esplosa dopo aver appreso, direttamente dagli operatori presenti in via Don Luigi Sturzo, che l’area interessata dai lavori in corso sarebbe stata destinata proprio a questo scopo.
Uno dei punti critici sollevati dal comitato è la totale assenza di coinvolgimento della cittadinanza nel processo decisionale. “Perché non si è aperto un confronto per individuare un sito più idoneo, lontano dalle abitazioni, nel rispetto del decoro urbano e della vivibilità del quartiere?“, si chiedono i residenti.
Consultando il sito del Comune, il comitato ha avuto conferma dell’imminente realizzazione dell’opera, ma con scarse informazioni sui dettagli del progetto. “Non demonizziamo i CCR – proseguono -, anzi, ben vengano, ma contestiamo la scelta della collocazione“. Preoccupano soprattutto i tipi di rifiuti che verranno smaltiti, tra cui pneumatici, elettrodomestici e materiali edili, e l’impatto che la struttura potrebbe avere sulla qualità della vita del quartiere.
I componenti del comitato sottolineano come il CCR sia stato presentato come una possibile soluzione al problema delle discariche abusive, ma dubitano della sua reale efficacia. Infatti, circa il 48% degli abitanti di Siracusa non paga la Tari e quindi non può conferire i rifiuti all’interno del centro comunale di raccolta.
“La notizia dei possibili ritrovamenti storici al vaglio degli archeologi – continua il comitato -, fa comprendere ancora una volta che non si prende in considerazione la ricchezza storica che il quartiere potrebbe avere e che si considera il quartiere una zona da continuare a mortificare più che da tutelare anche dal punto di vista paesaggistico”
Inoltre, i residenti sollevano dubbi sulla compatibilità urbanistica dell’opera: il Piano Regolatore Generale (PRG) indicherebbe come idonea la zona G9, mentre a loro dire l’area individuata ricadrevve in zona S2, sollevando interrogativi sulla regolarità dell’intervento.
Al netto di tutto questo i residenti del rione Mazzarona chiedono all’amministrazione comunale quale sia la reale capacità del Ccr e quanti utenti potrà servite, se è stata effettuata un’analisi del traffico e quali impatti la presenza dell’opera potrà avere sulla viabilità e infine quali misure di sicurezza verranno adottate e quindi se si intende installare delle telecamere non solo per sorvegliare il centro comunale di raccolta, ma anche per combattere l’abbandono di rifiuti.
Il comitato ricorda inoltre una serie di investimenti abbandonati nel quartiere e rimasti opera morta: “Abbiamo tante aree a verde abbandonate da valorizzare – dicono ancora -. Il campetto di via Lazio, chiuso ed abbandonato, e ancora la piazzetta appena realizzata accanto la chiesa di San Corrado Confalonieri, proposta come zona alberata; gli alberi erano un numero esiguo appena 8 ed alcuni già morti. Se non siete stati capaci di far sopravvivere appena 8 alberelli e spesso avete dimostrato di scegliere vegetazione o alberi non idonei al luogo proposto, ad esempio piazza Adda o pensando ai 600 alberi del Bosco delle Troiane, che sarebbero morti se non fosse stato grazie alle cure dei volontari, come pensate di realizzare una barriera verde efficace e duratura attorno al CCR? La struttura dell’agorà di via Achille Adorno, una struttura che deturpa il quartiere, un luogo che ha favorito lo spaccio accanto una via sempre stata tranquilla, non garantendo la sicurezza soprattutto di notte a causa della scarsa illuminazione e della forma stessa della struttura. La struttura inizialmente proposta come luogo di aggregazione o che poteva accogliere erbe aromatiche, oggi è una selva incolta solo da demolire.”
“La Mazzarona non è una zona da mortificare, ma un quartiere da valorizzare“, ribadisce il comitato che annuncia battaglia a un progetto imposto dall’alto, senza confronto e senza risposte concrete sui dubbi sollevati.
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