Niente mazzette solo regali per il gran lavoro svolto in aiuto agli stranieri per ottenere la cittadinanza. Questo quanto sarebbe emerso dalle dichiarazioni rese da alcuni degli indagati dell’operazione “Siracusao Meravigliao”, comparsi davanti al Gip del Tribunale di Siracusa Michele Consiglio, per l’interrogatorio di garanzia.
Nessuno avrebbe ammesso le proprie responsabilità, anzi, Cleber Zanatta, 43 anni difeso da Pucci Piccione e unico raggiunto dalla misura della detenzione in carcere, titolare dell’agenzia di disbrigo pratiche da cui partiva tutto l’iter per l’acquisizione della cittadinanza, avrebbe parlato di piccoli doni offerti ai funzionari comunali che compivano il lungo lavoro di acquisizione delle informazione e verifica dei documenti. Il brasiliano, inoltre, avrebbe scagionato il fratello e la moglie, in quanto suoi stretti collaboratori che, semplicemente, eseguivano i compiti loro assegnati.
Una versione, questa, che sarebbe poi stata confermata anche dai due, Diego Zanatta, 29 anni e Sabrina Dos Santos, 32, anche loro difesi da Piccione, entrambi ai domiciliari, che si sarebbero dichiarati all’oscuro di eventuali azioni illegali.
Quanto agli impiegati comunali, tutti ai domiciliari tranne uno, Angelo Zappulla, 64 anni, responsabile dell’ufficio di Stato Civile di Floridia, difeso da Antonino Giuliano, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre ha risposto alle domande del giudice il suo collega Carmelo Lo Giudice, 62 anni, difeso da Paolo Germano. Lo Giudice ha ammesso di essersi occupato delle pratiche di cittadinanza e di aver compiuto un gran lavoro di istruttoria ogni volta, ricevendo in cambio dei regali, nell’ordine di 50 o 100 euro, da parte del collega Zappulla che lo “ricompensava” ogni 10 o 20 pratiche che andavano a buon fine.
Ha respinto ogni accusa, infine, Roberto Lombardo, il 56enne impiegato del Comune di Siracusa, difeso da Ezechia Paolo Reale, verso cui è stata chiesta l’interdizione dall’attività lavorativa.
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