Il Comitato di Quartiere Monsignori, composto da oltre 150 famiglie residenti e legalmente costituito, annuncia un nuovo sit-in di protesta per il giorno martedì 1 aprile alle 19, al parcheggio di via Monsignor Gozzo.
“La manifestazione si rende necessaria e urgente a causa del totale silenzio e dell’atteggiamento di chiusura del sindaco Francesco Italia, che da settimane ignora ogni richiesta di incontro da parte del direttivo del comitato, composto da sette cittadini che rappresentano un intero quartiere – si legge in una nota -. Il comitato ha richiesto, in modo pacato e istituzionale, un semplice confronto diretto per discutere della decisione imposta dall’alto di realizzare un Centro Comunale di Raccolta a ridosso di abitazioni e di una struttura ricettiva. Il sindaco e il vicesindaco continuano a sottrarsi al dialogo, affidandosi a dichiarazioni sui giornali, evitando però il confronto con chi vive quotidianamente le conseguenze di questa scelta. È un atteggiamento che non è più accettabile. Ci domandiamo: perché questa ostinata chiusura? Perché rifiutare un incontro con sette cittadini? Di cosa si ha paura?”.
Il comitato è apartitico, apolitico, nato dal territorio e con un unico obiettivo: difendere il quartiere. “Continueremo a farlo finché non avremo ottenuto il rispetto e il dialogo che ogni cittadino merita – conclude la nota – Invitiamo tutti i residenti e coloro che hanno a cuore il futuro del nostro quartiere a partecipare. Invitiamo inoltre la stampa a essere presente, per garantire la massima trasparenza e dare voce a una comunità che chiede solo di essere ascoltata”.
E infatti il presidente del direttivo del Comitato di Quartiere Giuseppe Pisasale e i membri Giuseppe Carnazzo, Giancarlo Barca, Danilo Intelisano, Alberto Frontino, Giuseppe Saccuzzo e Riccardo De Luca ora dicono basta: “Non vogliamo, e non accettiamo, di essere interpellati a fatto compiuto – concludono – Viviamo in questo territorio, subiamo direttamente le conseguenze delle scelte che l’amministrazione intende attuare. Pretendiamo risposte. E le pretendiamo ora. Per questo motivo, e vista la chiusura istituzionale che ci è stata riservata finora, abbiamo organizzato un sit-in pacifico. Sarà un momento pubblico per denunciare il muro di silenzio e l’indifferenza dimostrata verso un comitato che rappresenta una parte viva e reale della città. Vi chiediamo: non abbiate timore di interfacciarvi con i vostri cittadini. Noi chiediamo solo un dialogo aperto, sincero e rispettoso, come è giusto in una democrazia partecipata. Restiamo in attesa di un riscontro concreto e tempestivo”.
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