In tendenza

Siracusa, no al solarium a Calarossa: respinto il ricorso

I giudici amministrativi però hanno stabilito che la concessione rientra pienamente sotto le disposizioni del Pudm

Il Tar di Catania ha respinto il ricorso per la realizzazione di un solarium con area ristoro nella spiaggia di Calarossa, in Ortigia. Il progetto era stato promosso dalla società Pac S.r.l.s. e prevedeva l’occupazione di un’area di 978 mq e l’installazione di una struttura attrezzata che includesse lettini, ombrelloni e un’area ristoro per accogliere residenti e turisti in uno dei punti più suggestivi del lungomare di Levante.

La proposta comprendeva un sistema di pedane e piattaforme in legno, pensato per integrarsi con l’ambiente naturale e fornire un servizio balneare organizzato e sicuro. Tuttavia, le criticità sono emerse in fase di valutazione della conformità al Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (Pudm). La società aveva sostenuto che l’area interessata fosse uno specchio acqueo e non parte del demanio marittimo regolamentato, argomentando che la necessità di un parere di conformità non fosse applicabile anche perché il Piano in questione non era ancora stato adottato dal Comune di Siracusa alla data di ricevimento della richiesta da parte della Regione.

I giudici amministrativi però hanno stabilito che la concessione rientra pienamente sotto le disposizioni del Pudm, adottato dalla Giunta municipale nell’ottobre 2022 e approvato definitivamente nel marzo 2023. Di conseguenza, la mancanza del parere di conformità al Pudm ha reso la richiesta inammissibile, e il tribunale ha sottolineato che, per le domande di concessione presentate dopo il 31 gennaio 2020, l’attestato di conformità è obbligatorio.

Un altro punto critico evidenziato dal Tar riguarda la sicurezza della balneazione. Il progetto prevedeva il posizionamento della struttura a meno di 50 metri dalla costa, violando l’Ordinanza di Sicurezza Balneare 58/2022 della Capitaneria di Porto di Siracusa. Tale ordinanza è stata emanata per proteggere i bagnanti e garantire un uso sicuro degli spazi marittimi.

La sentenza ha imposto alla Pac il pagamento di 2.000 euro in spese legali a favore dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana chiudendo una vicenda che aveva visto un acceso dibattito tra la volontà di promuovere servizi turistici nella zona e la necessità di rispettare la spiaggia di Calarossa, una delle poche rimaste libere a Ortigia.

Quindi per i giudici il ricorso è infondato, non essendo ravvisabile alcun profilo di illegittimità nell’operato dell’Amministrazione regionale che, “correttamente, ha qualificato come istanza di concessione demaniale (e non di specchio acqueo) la domanda presentata dalla parte ricorrente; rigettato l’istanza di parte ricorrente in quanto carente del prescritto attestato di conformità col PUDM; confermato tale scelta amministrativa in sede di ricorso gerarchico”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni