Il 57% delle aziende agricole della provincia di Siracusa sottoposte ad ispezione da parte del Servizio di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asp di Siracusa dal 2010 ad oggi utilizza macchine ed attrezzature non conformi che mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori.
E’ questo il maggior pericolo riscontrato e sanzionato a livello provinciale, che in ambito regionale raggiunge il 70 per cento.
Altro aspetto importante di rischio nel settore dell’agricoltura riguarda le procedure di sicurezza nell’uso di fitofarmaci.
Nel settore dell’edilizia il 56 per cento dei cantieri ispezionati è stato sanzionato a causa di ponteggi e attrezzature irregolari, mancato o cattivo uso delle cinture di sicurezza al primo posto, seguito dalla mancanza dell’uso del casco e, al terzo posto, di scarpe di sicurezza idonee e di altri dispositivi di protezione come guanti, mascherine e auricolari.
I rischi maggiormente riscontrati risultano essere le cadute dall’alto. Tra le inadempienze formali figura prevalentemente una scarsa informazione e formazione dei dipendenti. Complessivamente sono state elevate sanzioni per 134 mila e 500 euro per responsabilità attribuite non soltanto a datori di lavoro e lavoratori ma anche a medici competenti per mancata collaborazione con il datore di lavoro alla valutazione dei rischi e per inosservanza alla programmazione ed effettuazione della sorveglianza sanitaria attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici.
Al fine di accrescere la cultura della sicurezza sia nel settore edile che in quello agricolo sono in atto corsi di formazione per datori di lavoro, responsabili della sicurezza, lavoratori che saranno completati entro il 2011. Sono previsti, inoltre, corsi di formazione rivolti ai medici di famiglia ed ai medici competenti per aiutarli a far emergere le eventuali malattie professionali dei loro assistiti o dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria.
Tali dati sono stati forniti nel corso del convegno per la Giornata regionale della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, dal titolo “Non appendere la tua vita ad un filo”, organizzato dal Spresal dell’Asp di Siracusa diretto da Renato Minniti che ha posto a confronto organi istituzionali, addetti alla prevenzione e alla vigilanza e operatori ad un anno dall’avvio delle azioni previste dal Piano straordinario per la tutela della Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro varato dall’Assessorato regionale della Salute per il triennio 2010/2012 per contrastare il fenomeno infortunistico nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura e per l’emersione delle malattie professionali.
Il dirigente responsabile del Dipartimento Attività Sanitarie dell’Assessorato regionale della Salute Antonio Leonardi, dopo aver portato il saluto dell’assessore Massimo Russo ha illustrato la nuova strategia regionale di pianificazione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sottolineando l’importanza fondamentale del dialogo con gli enti e le associazioni di categoria e tracciando il percorso che ha portato il Servizio regionale di tutela e salute, a due anni dalla sua istituzione, a risolvere alcune criticità trascurate come la mancanza di strumenti di coordinamento di prevenzione e vigilanza, ad incrementare la percentuale di controlli nei cantieri in Sicilia, che dall’1,7% del 2008 è passata al 3,2% nel 2010, nonché a realizzare numerose iniziative di comunicazione, assistenza, informazione e formazione.
A parere del direttore generale dell’Asp di Siracusa Franco Maniscalco, in un momento in cui è necessario razionalizzare le spese sanitarie, sembra inevitabile investire nella prevenzione per evitare l’insorgere di patologie professionali future i cui costi inciderebbero nella collettività.
“La direzione aziendale dell’Asp di Siracusa – ha detto il direttore generale – è stata ben lieta di organizzare tramite il Spresal questo evento ritenuto fondamentale per raffrontarsi con gli altri organi di vigilanza che operano nella nostra provincia nel settore della prevenzione sui luoghi di lavoro, ognuno per la propria competenza, poiché valutandone i risultati ad un anno dall’avvio dei progetti straordinari, si possano trarre reciproci miglioramenti alla propria azione che ha come obiettivo comune la salute dei lavoratori”.
Il direttore sanitario Corrado Vaccarisi ha sottolineato come dai risultati significativi che si sono registrati in questo anno di attività si è potuto constatare che la sola azione repressiva non può bastare per attuare una vera e propria prevenzione, ma occorre sviluppare contemporaneamente una attività che possa far crescere la cultura della sicurezza attraverso la comunicazione, informazione e formazione rivolte a tutti i soggetti coinvolti nelle svariate attività lavorative.
Salvatore Pupillo funzionario dell’Inail di Siracusa, ha reso noti i dati aggiornati sugli infortuni sul lavoro che al 31 agosto di quest’anno hanno registrato una flessione del 5,2% rispetto al 2010 passando da 3226 a 2076 a fronte di un numero costante di occupati pari a 123 mila, mentre sono aumentate le denunce per malattie professionali, da 76 a 103 a seguito della nuova tabella delle malattie professionali pubblicata col decreto ministeriale del 9 aprile 2008.
Contrariamente a quanto si possa pensare per gli infortuni sul lavoro, ha spiegato Pupillo, un aumento delle denunce nel campo delle malattie professionali non significa necessariamente un peggioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; questo trend in aumento è, infatti, da ricondursi ad una maggiore sensibilità da parte dei medici esterni, medici di famiglia e medici competenti che, grazie anche alle attività informative e formative poste in essere dall’Inail Sicilia nel corso del 2009 e agli intervenuti dettami normativi, hanno preso maggiore consapevolezza del loro importante ruolo nell’emersione del fenomeno delle malattie professionali, sottodimensionato rispetto alla reale consistenza. In aumento il dato relativo alle malattie professionali specifico per Silicosi ed Asbestosi che denota come la provincia siracusana risenta delle conseguenze della trascorsa presenza di amianto in molte aziende operanti nell’ambito del polo industriale.
“Dietro un infortunio sul lavoro – ha precisato Pupillo – non c’è soltanto la fatalità come si pensava un tempo ma c’è la piena e a volte cosciente inosservanza di norme, di condotte operative specifiche per singolo settore produttivo non conformi, di condizioni ambientali ed organizzative non corrette, di mancata conoscenza dei rischi connessi all’attività svolta, in una parola: di complessiva illegalità”.
Altro tema trattato riguarda il lavoro nero. A fornire dati ed analisi è stato Eugenio Messina, dirigente dell’Unità operativa Vigilanza tecnica dell’Ispettorato provinciale di Siracusa. Il dirigente ha sottolineato l’impegno profuso da anni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare con un dispiego non indifferente di risorse umane e strumentali e con la preziosa collaborazione, grazie ai protocolli d’intesa stipulati, con tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio.
Il dato che emerge è preoccupante: in 1032 ispezioni effettuate nel 2010 ben 2106 lavoratori su 3560 sono risultati irregolari, di questi, 817 sono risultati in nero con una percentuale pari al 23%. Il che vuol dire che 1 lavoratore su 4 lavora in nero. E questo, ha puntualizzato Messina, si traduce in una notevole evasione previdenziale, assistenziale e fiscale, nonché nella mancanza di sorveglianza sanitaria e informazione sui rischi. 704 Aziende sono risultate irregolari, a 515 di queste sono stati comminati provvedimenti penali e sanzioni pari a 7 milioni e 300 mila euro. Un grande aiuto sotto il profilo del miglioramento della sicurezza lo ha dato il Testo unico il quale, all’art. 14, prevede che nel caso in cui vengano trovati lavoratori in nero per il 20% rispetto all’organico si applica all’Azienda la sospensione delle attività lavorative. Un provvedimento che ha colpito 190 aziende e di queste 87 nel settore dell’edilizia.
Nel settore degli autotrasportatori si registra un incremento degli incidenti stradali: 850 nel 2009 hanno riguardato in prevalenza il tratto della strada statale 114 da Scala Greca al Polo industriale.
Il confronto ha quindi visto Fabio Maria Tortorici, segretario tecnico del Comitato Paritetico territoriale illustrare il nuovo protocollo d’intesa nella prevenzione in edilizia.
Nella seconda sessione è intervenuto il procuratore della Repubblica di Siracusa Ugo Rossi il quale si è soffermato sull’importanza della sinergia tra enti per prevenire e contrastare tali fenomeni sul lavoro elogiando l’attività di tutte le forze dell’ordine nonché del Spresal e del Nictas, il Nucleo investigativo circondariale tutela ambientale e sanitaria coordinato dall’ispettore Giancarlo Chiara, che opera all’interno della Procura e composto da personale dell’Azienda Sanitaria provinciale di Siracusa.
Quindi il sostituto procuratore della Repubblica Andrea Palmieri ha illustrato il ruolo del processo penale nei reati in materia di sicurezza sul lavoro sottolineando i profili problematici su procedure ed accertamenti.
I lavori sono proseguiti con Stefano Silvestri dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze che ha fornito indicazioni strategiche per le Regioni sulle problematiche connesse con il perdurare della presenza di manufatti contenenti amianto mentre, a seguire, il coordinatore sanitario territoriale dell’Asp di Siracusa e responsabile del Registro Territoriale di Patologia Anselmo Madeddu ha illustrato attività e dati epidemiologici dei tumori in provincia di Siracusa del Registro territoriale di Patologia di cui è responsabile.
Roberto Cafiso, direttore del Dipartimento Salute mentale dell’Azienda ha sottolineato i rischi per i lavoratori connessi all’utilizzo di sostanze stupefacenti, soprattutto per chi è alla guida di mezzi pesanti, ed ha ricordato l’attività di prevenzione e repressione sulle strade che è stata svolta questa estate in collaborazione tra Azienda Sanitaria e Polizia Stradale.
Un altro importante contributo ai lavori è venuto dall’intervento di Fulvio Giardina, responsabile del Servizio di Psicologia dell’Asp di Siracusa che ha parlato delle fasi della valutazione del rischio dello stress lavorativo.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni


