Scusate, non stiamo riuscendo a fare ciò che volevamo nei tempi che ci eravamo prefissati, ma ci stiamo dannatamente impegnando per riuscirci. Ecco, è così difficile dare una risposta del genere invece di scaricare responsabilità? Chi assume un ruolo in un’azienda, studia per comprendere cosa vada e cosa no e come migliorare.
Qui però la fase di studio dura da 9 anni. E non è più concesso aggrapparsi al solito: “abbiamo ereditato…”. Ereditato da chi? Siracusa soffre mancanza di servizi e manutenzione da decenni, ma negli ultimi 9 è stata diretta da amministrazioni di centrosinistra che hanno visto Francesco Italia prima vicesindaco (con Giancarlo Garozzo e Pierpaolo Coppa) e oggi sindaco (con vice Coppa).
Siracusa in fondo alle classifiche? Sì. Ma Italia si difende: “la città soffre di alcune carenze strutturali risalenti a tempi molto lontani (trasporti pubblico locale e sistema idrico, per esempio), che nessun Comune può superare soltanto con le proprie forze e che finiscono con l’influenzare altri indicatori studiati”.
La Sikelia punta il dito contro la gestione comunale della Cittadella dello Sport? L’assessore si difende: “ciò che abbiamo ereditato non è il fiore all’occhiello di cui parla il presidente della Sikelia ma un impianto con gravissime problematiche strutturali, tra cui le condizioni dell’impianto natatorio, l’impianto tecnologico-termico e tutti i relativi servizi”.
Ora, l’amministrazione comunale fa bene a difendere il proprio operato. Il primo cittadino fa bene a parlare di miglioramenti sul solare pubblico, sulle isole pedonali, sulle piste ciclabili e sulla raccolta differenziata e difficilmente un siracusano vorrebbe andare a vivere a Trento, Pordenone o Belluno, con tutto il rispetto per le tre città indubbiamente migliori nei servizi ma con meno appeal rispetto a Siracusa.
Ma sono passati 9 anni e non si vede un solo miglioramento sulla rete idrica (nonostante la presidenza dell’Ati) che resta colabrodo. Ok, intervenire sulle condutture è difficile e ci vogliono milioni di euro e numerosi investimenti. Poi certo, bisognerebbe anche capire perché, ad esempio, sono iniziati e proseguono gli interventi su via Agatocle ma non c’è ancora l’accordo per chiudere le vecchie opere sulla fognatura. Né tantomeno per realizzarle. Ma tant’è, è stata ereditata e non si è fatto nulla.
Trasporto pubblico? I bus navetta appaiono e scompaiono in città che neanche il mago Silvan (sì, abbiamo scelto appositamente un prestigiatore agee) e sono solo stagionali, prettamente turistici, le corsie preferenziali – come le piste ciclabili – sono disegnate sull’asfalto senza alcun piano programmatico sulla mobilità. Ma è tutto ereditato. Anche un Pums che nessuno ha veramente letto (se non chi l’ha redatto).
Poi la Cittadella dello Sport: negli ultimi 9 anni è stata affidata in concessione al circolo Ortigia, alla 7 Scogli, a un’Ati, poi il bando di 15 anni e il successivo contenzioso. No, in questo caso non è stato ereditato nulla se non un impianto fiore all’occhiello, sono state sbagliate le decisioni prese per la gestione. Ad oggi il presidente della Sikelia riferisce di 12 mail inoltrate, con posta certificata a Palazzo Vermexio, senza alcun riscontro da parte dell’ente. L’assessore chiede di dialogare in maniera costruttiva. Ma non funziona così: verba volant, scripta manent.
E allora riconosciamo l’indubbio impegno dell’amministrazione, facilitata dall’assenza certamente poco democratica di un Consiglio comunale e occasione unica per andare spediti. Invece è stato un pretesto per arroccarsi sulle proprie posizioni, senza mai replicare agli attacchi politici. Quasi a non voler dare valore all’avversario, non più rappresentato nel civico consesso.
E allora basta annoverare tra le scuse: “lo abbiamo ereditato”. Preferiamo: “abbiamo sbagliato la programmazione, ma stiamo provando a migliorare Siracusa”. Si chiama onestà intellettuale.
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