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Siracusa non è una città inclusiva, anche con le nuove strade si dimenticano i disabili

Francesco vive sulla carrozzina, e da anni porta avanti la battaglia per una città più accessibile per lui, per tutte le persone con disabilità e per tutti i cittadini

Siracusa non è inclusiva: non lo era prima e non lo è neppure adesso… nemmeno dopo gli ultimi lavori in città. Facendo un giro per le strade, insieme con Francesco Perez, dell’associazione ValorAbile, è evidente come l’abbattimento delle barriere architettoniche sia ancora un obiettivo lontano.

Francesco vive sulla carrozzina, e da anni porta avanti la battaglia per una città più accessibile per lui, per tutte le persone con disabilità e per tutti i cittadini. Una rivoluzione da lasciare in dono alle generazioni future perché non vivano, come Francesco, le difficoltà di dover guardare costantemente per terra e cercare disperatamente uno modo per non rischiare la vita dovendo percorrere la strada costeggiando il marciapiede, a pochi centimetri dalle auto.

Cosa che invece Francesco deve affrontare tutti i giorni, anche in zone della città dove insistono le nuove costruzioni, come ad esempio alla Pizzuta dove sono stati rifatti i marciapiedi davanti quella che sarà la nuova caserma dei Vigili del fuoco.

“Prima qui c’erano gli scivoli – dice Perez – ma nei marciapiedi nuovi non sono contemplati, e mi sembra impossibile che qualcuno abbia pensato di fare quattro nuovi marciapiedi senza neppure uno scivolo”.

Eppure è così. Lui stesso fa notare come anche attraversare la strada per coloro che vivono in carrozzina non è semplice “spesso succede che le strisce pedonali non siano in corrispondenza dello scivolo – spiega – per cui sono costretto a scendere dallo scivolo e percorrere un pezzetto di strada in mezzo alle macchine fino a raggiungere le strisce pedonali”.

I problemi, anche dopo gli ultimi lavori in città, sono tanti. In piazza Euripide, per esempio, sono state montate delle grate subito dopo lo scivolo.

In corso Gelone alcuni attraversamenti pedonali non sono accompagnati dagli scivoli, rendendo difficile la vita non solo per chi vive in carrozzina, ma anche per anziani e mamme con passeggini. Infine, proprio nei giorni scorsi, è stato inaugurato il solarium allo Sbarcadero con tanto di scivolo per raggiungere la struttura in legno ma non per l’accesso in mare dove sono stati montati i gradini tagliando fuori dalla bellezza dell’acqua del mare i disabili.

“Tutte le criticità notate le ho sempre segnalate al Comune – conclude Perez – ma non ho mai avuto risposta”.

E se il Comune dimentica i disabili… questa che città sarà?


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