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Siracusa, “Non siamo eroi, lo avremmo fatto mille volte”: parlano i due soccorritori della donna finita in auto allo sbarcadero

Non ci sentiamo eroi, l’avremmo fatto altre mille volte senza pensarci”. Non esitano un attimo ad affermalo Angelo Formisano e Orazio Felips, i due uomini che questa mattina si sono gettati in mare per salvare la 79enne, lanciatasi in acqua con la sua autovettura (Leggi Qui). Giocavano a carte davanti al mare in un normale venerdì, ignari del fatto che li avrebbe presto coinvolti.

Angelo Formisano ha 59 anni, un uomo alto e molto magro, ancora convalescente per una forte febbre “sono stato ricoverato due giorni in ospedale”, dice col sorriso di chi vuole sdrammatizzare. “Non mi buttavo in mare da 7 anni, per il terrore dell’otite“. E invece stamattina, con la paura di non ricordare come si nuotasse, ha dovuto tuffarsi per salvare quella signora che, inizialmente, pensava fosse una bambina.

Il signor Formisano ancora non realizza il gesto eroico compiuto e così scherza su quello che sarebbe potuto succedere se fosse annegato. Ride con lui anche Orazio Felips, il collega che insieme a Formisano si è gettato in acqua. “Avevo paura che Angelo non ce la facesse da solo, visto che era ancora debilitato dalla malattia”. Impacciato, si commuove pensando alla gioia provata una volta uscito dall’acqua, quando la signora si era ormai “arresa” ai soccorsi dei suoi “eroi”.

I due “angeli” custodi della donna che voleva togliersi la vita, oggi hanno vissuto una giornata particolare, piena di attenzioni e domande, ma hanno voglia adesso di tornare alla loro normalità: “non abbiamo fatto niente di speciale, l’avrebbe fatto chiunque in una situazione simile”.


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