Con il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra

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Siracusa, ostello di Cassibile: Lealtà & Condivisione chiede di istituire un tavolo permanente

L'idea dell'associazione è quella di istituire un gruppo di lavoro che, partendo dall’ esperienza di accoglienza 2021- 2022 possa monitorare puntualmente i progetti finanziati nel 2021 dal PON legalità, Ministero dell’Interno, per l’ampliamento dell’Ostello di Cassibile e la nascita di analoghe strutture d’accoglienza a Lentini e a Pachino

Un tavolo permanente da istituire in Prefettura a Siracusa per affrontare le criticità, predisponendo soluzioni stabili per i lavoratori che annualmente si recano a Cassibile per la raccolta stagionale nelle campagne limitrofe. A chiederlo è l’associazione politica Lealtà & Condivisione, attraverso il presidente Giovanni Randazzo.

Seguiamo con apprensione la complessa problematica dei lavoratori stagionali immigrati di Cassibile – dice L&C – che in questi giorni ritorna agli altari della cronaca sia per la riapertura dell’ostello, sia per lo sgombero dei due insediamenti irregolari che accoglievano un numero limitato di lavoratori, molti dei quali regolari e con contratti di lavoro.”

Per l’associazione politica però sarebbe paradossale come da un lato i lavoratori che giungono in zona per essere impegnati nella raccolta siano funzionali ad una economia che in caso di loro assenza andrebbe in grave sofferenza, mentre dall’altro si ripropongano con cadenza annuale le gravi criticità connesse alle condizioni di vita in cui tali lavoratori si trovano ad operare, restando un numero consistente degli stessi sostanzialmente privi di alloggio.

Certo – prosegue – sono stati fatti importanti passi avanti grazie alla realizzazione dell’ostello per lavoratori stagionali. Ma i parziali risultati già conseguiti non possono in ogni caso fare adagiare sui tanti e gravi problemi che permangono, ad iniziare dal numero insufficiente di posti letto. Una adeguata risposta non può essere improvvisata, né può arrivare a ridosso dell’arrivo dei lavoratori ma necessita di un “pensiero ragionato”, concordamente programmato con il concorso dei vari soggetti, Comuni, istituzioni, enti datoriali e sindacali , terzo settore, rappresentanze degli abitanti di Cassibile, che a diverso titolo entrano in gioco a favore di questa fascia di lavoratori.

A questo proposito di recente si è tenuto un apposito vertice in Prefettura. Ma per il movimento politico è necessario porre basi solide anche per gli anni a venire in modo tale che questo tipo di problemi non si ripresenti.

Dal nostro canto chiediamo – dice Randazzo -, prendendo spunto da quanto accaduto, che la Prefettura voglia anche, già da adesso, istituire un tavolo permanente che dialoghi sui vari nodi critici, predisponendo soluzioni stabili anche in prospettiva delle campagne di raccolta a venire, per evitare che possano reiterarsi  azioni di forza, che ricadendo su lavoratori, regolari ma impossibilitati ad un alloggio dignitoso, denotano un oggettivo fallimento per la collettività tutta, palesando un sistema  fragile, che ne richiede l’ attività senza tuttavia consentirne una dimora adeguata”.

L’idea dell’associazione è quella di istituire un gruppo di lavoro che, partendo dall’ esperienza di accoglienza 2021- 2022 possa monitorare puntualmente i progetti finanziati nel 2021 dal PON legalità, Ministero dell’Interno, per l’ampliamento dell’Ostello di Cassibile e la nascita di analoghe strutture d’accoglienza a Lentini e a Pachino. “Pensiamo ad una riflessione ponderata e condivisa sulle regole del campo – spiega -, ad uno studio sul numero della mano d’opera che realmente assorbe il nostro territorio, all’elaborazione di future progettualità che partano da una analisi reale del fenomeno. Questo e tanto altro rappresenta la sfida che va affrontata “ oggi” e non domani. L’ auspicio è che la Comunità nella sua interezza, nelle tante componenti coinvolte, sappia concordamente ed immediatamente mobilitarsi per tale obiettivo offrendo alla gran parte dei lavoratori immigrati interessati la possibilità di svolgere la propria attività in condizioni abitative e di vita dignitose, di grande aiuto anche all’ abbattimento della piaga del caporalato. Vi sono le risorse ed un percorso già tracciato da seguire, che lo facciano insieme tutte le istituzioni e rappresentanze sociali coinvolte.”


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