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Siracusa, “perso un altro collegamento con il nord Italia”, così denunciano Sanzaro e Di Stefano

“Orario nuovo, metodo vecchio. Siracusa perde un collegamento per Roma e l’annunciato collegamento per Milano raggiungerà il capoluogo meneghino via Genova e con tre ore in più di viaggio.”
Il nuovo smacco ai trasporti, da e per la stazione di Siracusa, viene denunciato dal segretario generale della Ust Cisl, Paolo Sanzaro, autore, tra l’altro, di un libro bianco sulle ferrovie consegnato a tutti i parlamentari e sindaci della provincia, e dal segretario generale della Fit Cisl, Franco Di Stefano.

Dal prossimo 11 giugno, anticipano Sanzaro e Di Stefano, scompare il treno 1952 delle ore 18 e che portava alla stazione Termini di Roma. Ma l’ulteriore paradosso, aggiungono i due segretari, è che il treno a lunga percorrenza tanto decantato, e annunciato quasi come un regalo, collegherà Siracusa a Milano ma lungo un nuovo itinerario che toccherà Genova. Partenza alle ore 13.45 da Siracusa e arrivo in Lombardia ventuno ore dopo; ben tre ore in più rispetto al convoglio tagliato qualche mese fa.”


Il segretario della Cisl siracusana torna a denunciare l’incredibile stillicidio perpetrato sui collegamenti ferroviari che, “anziché essere potenziati nell’ambito di una programmazione strategica dei trasporti, subiscono scelte penalizzanti per questo territorio”.

Lo ribadiamo da tempo, continuano Sanzaro e Di Stefano, il gioco è chiaro e guarda all’isolamento totale di questa provincia da un punto di vista ferroviario. Si vuole dividere il Paese in due; il nord al Alta velocità, il sud a lenta velocità. Il nuovo Milano, che costringerà i passeggeri a viaggiare per ventuno ore, sarà formato da quattro soli vagoni. La tratta, inoltre, è quella abitualmente percorsa per raggiungere Torino; non vorremmo, ma a questo punto non ci sorprenderemmo, che l’inserimento del nuovo treno 7584 fosse anticipatore della soppressione definitiva del convoglio per il capoluogo piemontese.


I cittadini traggano le proprie conclusioni. Tutta la classe politica ha la responsabilità di non sapere difendere nelle sedi parlamentari il proprio territorio, smembrato e saccheggiato. Abbiano, tutti i politici, il coraggio di salire sull’ultimo treno per Roma e ridare dignità e speranza a questa terra. Altrimenti saranno i cittadini che sapranno rispondere per le rime a questa…colpevole distrazione, evitando che prendano il volo per Roma!

Gli appelli del Presidente della Repubblica Napolitano, e ora anche del neo presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sul Sud come opportunità, restano inascoltati. Si pensa piuttosto a posizioni personalistiche e alle prossime elezioni.”



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