La Pillirina è off limits. Il marchese Emanuele Di Gresy ha deciso di chiudere la spiaggia dopo aver stabilito con il Demanio quale fosse il confine naturale della proprietà privata: il mare.
“Ho comprato un’area sdemanializzata – ricorda il marchese – ci abbiamo messo 10 anni a risolvere la questione e lo abbiamo fatto. Il demanio ci ha dato ragione: è una proprietà privata, se i siracusani avessero voluto, avrebbero potuto comprare l’area prima di me”. La Elemata Maddalena aveva presentato un’istanza per la revisione della dividente demaniale (la linea che segna il confine tra le aree appartenenti al demanio marittimo e quelle di proprietà di soggetti pubblici o privati) e il procedimento si è concluso con una nuova delimitazione delle aree demaniali.
“Non c’è alcuna spiaggia pubblica – spiega l’avvocato di Elemata, Giorgio Nicastro del Lago – ma viene garantito il diritto di proprietà del mio cliente che, visto il pieno riconoscimento, ha deciso di chiudere ogni accesso. Non è quindi previsto alcun passeggiamento pedonale o di altro tipo, non è un obbligo di legge perché non si tratta di concessione ma di proprietà privata”.
Il responsabile del dipartimento Demanio Siracusa-Ragusa per la Regione Siciliana, Francesco Moscuzza, conferma la conclusione del procedimento in questione: “la commissione ha stabilito i confini del demanio marittimo, possono chiudere l’accesso purché non pedonale, ma solo ai mezzi”. Ma a quanto pare non è così. Come specificato dall’avvocato della Elemata, non si tratta di una concessione per ci subentrerebbero i dettami della legge finanziaria 296/2006 (è fatto obbligo per il titolare delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso di transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione) ma di una proprietà privata.
“Un diritto sancito dalla legge, visto che avevo comprato l’area come sdemanializzata e pago una security per non far entrare nessuno”, chiosa il marchese che nel frattempo in questi mesi ha ottenuto la concessione per ristrutturare le vecchie batterie a rischio crollo: “le rimetteremo a posto e ne faremo ciò che vogliamo”.
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