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Siracusa, Pnrr: le risorse passano attraverso il collo di bottiglia dei Distretti Socio-Sanitari e dei Comuni capofila

"Spi e Funzione Pubblica – dicono Valeria Tranchina e José Sudano - auspicano una forte attenzione delle Istituzioni in risposta a tali opportunità, anche in termini di sviluppo economico ed occupazionale"

I segretari provinciali di Spi e Funzione Pubblica Cgil di Siracusa – rispettivamente Valeria Tranchina e José Sudano – ritengono che ancora una volta si rischi di perdere le risorse economiche destinate dal Pnrr ai Distretti Socio-Sanitari della provincia, per responsabilità politica e organizzativa degli Enti locali, a cominciare dai Comuni capofila.

I fondi sono destinati alla realizzazione di progetti che contribuiscono a perseguire gli obiettivi strategici definiti dallo stesso Pnrr. “È ormai indifferibile la necessità, per gli Enti Locali, di investire sul proprio personale in termini di valorizzazione delle competenze, formazione specifica nel settore, impiegando a tempo pieno e indeterminato le attuali risorse umane presenti negli Enti, ricercare nuove e specifiche professionalità da integrare a quelle già esistenti, per il raggiungimento degli obiettivi da raggiungere per il Pnrr – dichiarano Tranchina e Sudano -. Purtroppo, visti i pochi risultati raggiunti  nell’utilizzo dei Fondi relativi alle Politiche sociali in questi ultimi anni, non ritenevamo che si dovesse testare ancora una volta il sistema organizzativo dei Distretti e dei Comuni attraverso solo una informativa pubblica regionale ma che si potesse costituire un gruppo di lavoro, una task force di indirizzo e di controllo che desse supporto ai territori e agli Enti Locali in difficoltà e ne monitorasse regionalmente la progettualità politica e di investimento attraverso interventi mirati ad una infrastrutturazione sociale ad oggi inesistente nella nostra provincia”.

L’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, proseguono i due segretari sindacali, ha emesso in data 31/12/2021 un Avviso Pubblico (il DDG n. 2877) finalizzato ad acquisire entro il 21 gennaio 2022 – tramite Pec – le manifestazioni di interesse da parte dei Distretti Socio-Sanitari o i Comuni per realizzare progetti legati agli investimenti del Pnrr riguardo alla Missione 5 Inclusione e Coesione.

Gli investimenti previsti nella Missione 5 riguardano le linee di attività e di sostegno alle persone vulnerabili, interventi per una vita autonoma e per la de-istituzionalizzazione delle persone anziane  specie per i non autosufficienti, interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio e prevenire il ricovero in ospedale,  percorsi di autonomia per persone con disabilità, rafforzamento del sistema territoriale di presa in carico delle persone senza dimora o in povertà attraverso l’housing temporaneo e/o la realizzazione di centri servizi per il contrasto alla povertà.

Le note di criticità e la sofferenza del Sistema degli Enti Locali e dei Distretti, quindi – proseguono -, possono determinare una risposta non coerente con i bisogni delle comunità territoriali con interventi a macchia di leopardo che costituiranno e/o aggraveranno le disuguaglianze tra territori e fasce di popolazione, nonostante la possibilità di utilizzo di risorse tanto reclamate e attese.

Spi e Funzione Pubblica – concludono Valeria Tranchina e José Sudano – auspicano una forte attenzione delle Istituzioni in risposta a tali opportunità, anche in termini di sviluppo economico ed occupazionale, attraverso sia decisioni politiche volte al rafforzamento, alla formazione e all’efficientamento del personale in organico che ad una programmazione  del welfare territoriale che non possa prescindere dal confronto e dalla verifica con le reti territoriali  costituite dagli stakeholders e dalla mappatura dei servizi e bisogni sociali”.

 


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