L’autorità portuale scippata ad Augusta è solo l’ultima dimostrazione di quanto poca considerazione il governo nazionale e regionale abbiano di Siracusa. In mezzo c’è anche la discarica di Armicci a Lentini autorizzata nonostante il parere negativo del Consiglio comunale; la promessa dei Liberi consorzi che hanno portato l’ex Provincia aretusea a un passo dal fallimento (adesso tutt’altro che scoingiurato); la confusione nel legiferare su temi fondamentali come acqua e rifiuti, che hanno portato l’amministrazione comunale ad appaltare gare aspettando che la Regione definisca (da decenni) gli ambiti territoriali e i vari piani. E poi i contributi a pioggia senza criterio, come gli 8 mila euro per un mondiale di canoa polo considerato meno del festival del mandorlo in fiore ad Agrigento. Tutta colpa dei nostri rappresentanti a tutti i livelli.
Almeno secondo Ezechia Paolo Reale, leader di Progetto Siracusa e assessore ai tempi d’oro con il sindaco Titti Bufardeci, quando c’erano più fondi e quando si è riusciti a programmare per 8 anni grazie a una doppia legislatura, poi per breve tempo anche assessore della Giunta Crocetta. Adesso è fermo oppositore di tutto: a Roma, Palermo e Siracusa. La media voto del presidente della Regione è di una media di 4,5 senza attenuanti per un Crocetta che considera bravo a distruggere ma non a costruire, con uno sguardo ai 5 Stelle cui viene contestato il motto 1 vale 1 (almeno per quanto riguarda il governo di un ente) dati praticamente per vincitori alle prossime regionali e un desiderio: competenze per governare.
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