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Siracusa, prima rassicurato e poi multato nonostante la malattia: disavventura con la Municipale

Si tratta di un episodio vissuto insieme con la madre malata, legato a un’esperienza con alcuni agenti della Polizia Municipale di Siracusa

Il comando della Municipale di Siracusa

Un lettore di SiracusaNews, Graziano Zerillo, ha deciso di condividere con la nostra redazione una testimonianza personale e toccante. Si tratta di un episodio vissuto insieme con la madre malata, legato a un’esperienza con alcuni agenti della Polizia Municipale di Siracusa. Zerillo racconta quanto accaduto con grande lucidità e sofferenza.

Di seguito riportiamo le sue parole in versione in versione integrale:


“Stamane mi reco appunto al comando per richiedere il pass disabili per mia madre malata di tumore. Purtroppo il caos parcheggi assenti e complice il gran caldo di questi giorni, mi impongono di sostare temporaneamente nel posto dedicato ai mezzi della municipale subito davanti l’ingresso pur di favorire una facile uscita di mia mamma al fine di raggiungere facilmente gli uffici preposti all’espletamento della pratica.

Ovviamente è stata mia premura immediata avvisare il corpo di guardia della difficile situazione esterna e delle condizioni di mamma, la quale era costretta a scendere per apporre fisicamente la firma alla richiesta e anche per ulteriore domande e chiarimenti relative l’utilizzo del pass stesso che voleva sentire di persona. Bene, l’impiegata mi ha tranquillizzato dicendomi che mi avrebbe avvisato subito qualora avessi dovuto spostare l’auto invitandomi poi a far sedere la mamma (da poco operata e con tutti i fastidi annessi e connessi alle innumerevoli terapie che sta facendo).

Pochissimi istanti dopo avviene proprio ciò che temevo, il corpo di guardia non mi avvisa assolutamente della presenza di un’agente che mi sta verbalizzando il mezzo (anche se non era tenuto a farlo queste brutte circostanze di vita come sappiamo potrebbero riguardare ognuno di noi o dei nostri cari prima o poi, si sarebbe trattato solo di gentilezza) e io mi trovo costretto a lasciare la mamma (che assisto h24) per raggiungere rapidamente l’agente di polizia municipale e avvisarlo di tutte le dinamiche, a mio avviso più che giuste, che mi hanno portato a lasciare per un brevissimo lasso tempo il veicolo a me intestato e predisposto per raggiungere tutto ciò che ruota intorno a questa maledetta malattia della mamma (le telecamere possono facilmente dimostrare i pochi minuti impiegati per fare il tutto), tra l’altro eravamo proprio di ritorno dal reparto di oncologia di Avola per l’inizio della nuova terapia.

Non è bastata la supplica di fermare il verbale, non è bastato spiegare con estremo garbo e pazienza nel dettaglio l’accaduto a una responsabile nell’ufficio interno, la quale tra l’altro con fare schifato mi intima di uscire dall’ufficio in quanto non sono autorizzato a starvi e non è basta l’umiliazione della mamma che ha dovuto mostrare la ferita al seno pur di far capire la gravità del caso specifico.

Dunque ciò che voglio denunciarvi e spero possiate mettere in risalto, è tutta la mia frustrazione connessa al disagio di vivere con una carissima persona affetta da una gravissima patologia contro la quale noi (come sicuramente tante altre persone purtroppo) lottiamo ogni giorno e tutto ciò che riceviamo da chi dovrebbe tutelarci, difenderci, favorirci e manifestarci un minimo di umanità, ovvero le nostre forze dell’ordine, è mancanza assoluta di rispetto verso tutto ciò che tra le altre cose sta alla base dei valori della divisa che portano”.


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