“Due delle ultime spiagge libere nel cuore urbano di Siracusa sono state recentemente privatizzate: la spiaggetta di via Iceta e la spiaggia adiacente allo Sbarcadero Santa Lucia. Si tratta di luoghi storicamente accessibili gratuitamente a residenti e turisti, oggi sottratti alla collettività. A rendere ancora più grave la situazione è la recente installazione di inferriate e barriere che non solo ostacolano l’accesso e la fruizione delle spiagge, ma impediscono persino la visuale del mare. Una chiusura che a nostro parere può configurare una violazione dell’articolo 9 della Costituzione, che tutela il paesaggio e il patrimonio naturale e culturale della Nazione”. Vittorio Gambuzza, componente del comitato regionale del Pci Siracusa, interviene così in merito alla spiaggia di via Iceta, alla Borgata.
“Tale situazione potrebbe ledere gravemente il diritto costituzionalmente garantito al godimento dei beni comuni, colpendo i diritti fondamentali dell’uomo, tra cui la libertà di accesso e movimento; il diritto alla sicurezza pubblica e individuale; il diritto alla fruizione collettiva del paesaggio costiero; il diritto all’inclusione per le persone con disabilità, escluse a causa di barriere fisiche illegittime – aggiunge – In questo contesto, l’Amministrazione Comunale ha recentemente diffuso un video pubblico sulla “riqualificazione” della zona dello Sbarcadero, censurando ogni riferimento agli interventi contestati sulla spiaggia e includendo nel montaggio gli sbarramenti e le recinzioni oggi oggetto di segnalazione, come se si trattasse di diritti acquisiti o opere legittimate“.
Presunte irregolarità sono già state formalmente segnalate alla Capitaneria di Porto di Siracusa, al sindaco di Siracusa e alla Soprintendenza ai Beni Culturali e il partito comunista Italiano chiede che – come previsto per legge – verifichino la legittimità e il rispetto ambientale e paesaggistico delle concessioni demaniali e la corrispondenza con quanto realizzato in loco che a nostro parere impedisce l’accesso libero e pubblico al mare.
“Chiediamo che venga rimosso ogni ostacolo, inferriate, cancelli e barriere che impediscono il libero accesso, fruizione e vista del mare – conclude Gambuzza -. Il mare non è una proprietà privata. È un bene di tutti, e come tale va difeso. Siracusa non può tollerare la sottrazione silenziosa del suo litorale, si tuteli e si ascolti la cittadinanza”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni