Così come accaduto a Catania anche Siracusa si è rivelato terreno di “scontro” tra Salviniani e non. Il leader della Lega arrivato in città per il tour nel sud, vero e proprio anticipo di campagna elettorale dopo la conclamata crisi di Governo, è stato infatti accolto da alcune bandiere degli attivisti di “Noi con Salvini”, ma anche (e, forse, soprattutto) da un più folto e rumoroso coro di contestatori.
Sia dal mare, sia da terra il leader della Lega ha ricevuto un’accoglienza calda sì, ma probabilmente non proprio come si sarebbe potuto aspettare. “Siracusa porto aperto” o “49 milioni di cannoli” alcuni degli striscioni, con facili riferimenti ai fondi della Lega o alle politiche anti immigrazione messe in campo dal ministro degli Interni.
Per dividere i partecipanti al comizio di Largo XXV luglio (iniziato con largo anticipo) e i contestatori, infatti, è stato necessario un cordone di poliziotti in assetto antisommossa che, soprattutto grazie all’arte della mediazione, ha fin qui evitato che gli animi potessero scaldarsi oltre il consentito.
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