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Siracusa, scuola Raiti, genitori occupano l’istituto: aule piccole e spazi inadeguati, chiesto un nuovo plesso

La situazione ha portato all’introduzione di turni pomeridiani o addirittura la difficoltà di garantire le iscrizioni per il prossimo anno scolastico

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando l’allora premier, Matteo Renzi, scelse l’istituto Raiti durante la sua visita a Siracusa. Giornata che sollevò un polverone mediatico dopo che i bambini cantarono per il premier una canzoncina: “Clap and jump per Renzi”. Sono passati 10 anni da allora, con la scuola oggi al centro di nuove polemiche, che stavolta vede protagonisti un gruppo di genitori che hanno occupato pacificamente l’istituto per protestare contro le gravi carenze strutturali e organizzative.

La decisione è maturata dopo un lungo periodo di appelli rimasti inascoltati dal Comune, accusato dai genitori di non aver accolto le richieste avanzate dalla dirigenza scolastica per affrontare la situazione. I problemi principali segnalati riguardano la dimensione inadeguata delle aule, che costringono gli alunni a ruotare in spazi estremamente ridotti, e la mancanza di luoghi comuni sicuri per i bambini, con particolare riferimento a quelli con esigenze speciali. I genitori lamentano che gli alunni con bisogni specifici non dispongono di spazi dedicati dove poter trascorrere momenti di tranquillità o ricevere il supporto necessario. La situazione ha portato all’introduzione di turni pomeridiani o addirittura la difficoltà di garantire le iscrizioni per il prossimo anno scolastico.

“Abbiamo necessità di nuovi plessi – ammette la vicaria, Linda Bosco – siamo nati come circolo didattico e abbiamo aule molto piccole che ci obbligano a predisporre turnazioni. Chiediamo con forza che l’istituto Raiti possa disporre di nuovi locali e di un nuovo plesso. Dopo l’ultima ondata di maltempo due classi sono state dichiarate inagibili e i ragazzini sono stati negli spazi comuni, quindi nei corridoi. Chiediamo che le nostre famiglie siano ascoltate, ne hanno bisogno anche i numerosi bambini con disabilità che frequentano la nostra scuola”.

Nonostante l’impegno della dirigenza scolastica, che ha fatto il possibile per gestire l’emergenza, i genitori puntano il dito contro il Comune, ritenuto responsabile della mancata soluzione del problema. Durante l’occupazione, gli organizzatori hanno sottolineato che l’obiettivo non è creare disagi, ma attirare l’attenzione su una situazione ormai insostenibile. I genitori chiedono interventi immediati per ampliare gli spazi, garantire la sicurezza e migliorare la qualità dell’ambiente scolastico per tutti i bambini decise ad andare avanti nella protesta. Per questo l’assessore all’Edilizia scolastica, Enzo Pantano, si è recato in istituto per ascoltare le loro rimostranze e provare a dare soluzioni.


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