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Siracusa, seconda, ma sempre vincente: dopo l’Ars Daniela Ternullo pronta per entrare in Senato

A seguito della decisione comunicata da Miccichè di restare in Sicilia, si aprirebbero le porte di Palazzo Madama per Daniela Ternullo

Un posto al sole (o meglio al Senato) ma vivendo politicamente all’ombra di qualcuno. È quello che caratterizza la carriera di Daniela Ternullo, che da cometa del firmamento politico siracusano è diventata un vero e proprio astro nascente. Seconda – per distacco – cinque anni fa in occasione delle elezioni regionali del 2017, due anni dopo per la prima volta e l’anno successivo definitivamente, la Ternullo ha occupato gli scranni della Sala d’Ercole al posto di Giuseppe Gennuso, candidato ed eletto nelle fila di Mpa ma poi sospeso in virtù della legge Severino dopo il patteggiamento per traffico di influenze a seguito di uno dei tronconi del cosiddetto “Sistema Siracusa”.

Reputata una fedelissima del Pippo di Rosolini – che in occasione di queste regionali ha lasciato spazio al figlio Riccardo -, la Ternullo così come Gennuso due anni fa ha abbandonato i “Popolari e autonomisti” per migrare in Forza Italia. E all’Ars, proprio tra gli azzurri ha trovato un nuovo maestro, quel Gianfranco Miccichè che da presidente del parlamento regionale ha spesso difeso la sua “pupilla”. Anche a costo di scontrarsi con i rappresentanti siracusani e amici di partito (leggi Bruno Alicata, ex commissario provinciale di FI) come avvenuto in occasione delle elezioni amministrative di Melilli con la Ternullo candidata a sostegno di Pippo Sorbello, mentre il partito era sull’altra sponda del fiume a sponsorizzare il sindaco uscente e rieletto, Giuseppe Carta.

Piccoli inciampi di percorso che non hanno avuto conseguenze per l’esponente melillese che dopo l’avventura all’Ars – così come voluto da Miccichè – si è candidata al Senato (sempre in Forza Italia) nel collegio plurinominale della Sicilia occidentale. In seconda posizione utile, proprio alle spalle dell’ex presidente del parlamento regionale. E che oggi, come riporta Mario Barresi su La Sicilia, vedrebbe spalancarsi le porte di Palazzo Madama dopo la decisione di Miccichè di restare in Sicilia. Quando si dice “essere nati sotto una buona stella”.


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