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Siracusa, strade allagate alle prime piogge. Cavallaro: “non mantenute le promesse su via Franca Gianni”

È bastato, infatti, un breve - seppur violento - acquazzone su Siracusa per tornare a parlare di strade allagate, di tombini scoppiati e di circolazione in tilt

Prime piogge, vecchi problemi. È bastato, infatti, un breve – seppur violento – acquazzone su Siracusa per tornare a parlare di strade allagate, di tombini scoppiati e di circolazione in tilt. Un “must” che accompagna la città ogni qual volta si registrano rovesci di media o grande intensità. Sono anche diverse le segnalazioni di disagi pervenute in redazione, da Viale Tica a viale Teocrito, passando per viale Tunisi. E in questo elenco di “soliti noti” non può mancare via Franca Maria Gianni.

Proprio su quest’arteria si concentrano le attenzioni del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro. Lo stesso ricorda come a gennaio di quest’anno avesse presentato un’interpellanza sulle problematiche dell’arteria della zona nord di Siracusa, discussa nella seduta del 7 febbraio, in cui venivano raccolte le promesse dell’amministrazione sugli interventi da realizzare.

Oggi è nuovamente allagata dopo una breve pioggia – sottolinea Cavallaro -, con l’acqua che ha raggiunto il tetto del cofano delle autovetture. Con l’interpellanza chiedevo interventi per migliorare il deflusso delle acque piovane, l’allargamento della strada, per consentire un più agevole utilizzo della stessa delle autovetture su entrambi i sensi di marcia, interventi di ripristino e/o installazione di dossi per costringere i mezzi a ridurre la velocità, essendo troppi coloro che la percorrono frequentemente ad alta velocità.”

Il consigliere di FdI sottolinea con amarezza come nulla di tutto questo sia stato realizzato, ma non solo: “le strisce pedonali esistenti sono sbiadite – dice ancora -, i dossi coprono orizzontalmente soltanto un tratto e tante autovetture lo superano spostandosi sul margine destro della carreggiata, la strada continua ad allagarsi con grave disagio e pericolo per i cittadini. L’assessore Pantano puntava il dito sulle difficoltà burocratiche e sulla difficile interlocuzione con l’ente che gestisce l’area recintata prospiciente la strada; e i problemi persistono.”

Cavallaro annuncia quindi l’intenzione di presentare una  mozione in Consiglio comunale perché si dia seguito alle promesse fatte dall’amministrazione comunale. “Ai cittadini interessano i fatti – dice ancora -, non gradiscono attardarsi su problematiche burocratiche che sanno molto da scaricabarile. Se i ritardi di intervento sugli allagamenti sono responsabilità degli uffici o della Soprintendenza o del Parco Archeologico, l’Amministrazione ha il dovere di riferirlo ai cittadini e, comunque, di risolvere l’annoso problema al più presto. Ma sui sistemi di dissuasione della velocità e sulle strisce pedonali – conclude Cavallaro – quasi inesistenti non c’è dubbio che il ritardo è imputabile all’Amministrazione comunale, che non troppe volte non dà seguito alle sollecitazioni dei cittadini e dei consiglieri comunali.”


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