“La svolta sul settore dei rifiuti era attesa da troppo tempo. L’introduzione dei termovalorizzatori rappresenta non solo un passaggio tecnico, ma un cambio di paradigma nella gestione dei rifiuti in Sicilia”.
Lo dichiara il deputato regionale Carlo Auteri, che ha espresso parere favorevole al provvedimento in commissione Ambiente.
“Si tratta di un passo importante, in linea con quanto già avviene in tutto il mondo — continua Auteri —. La gestione dei rifiuti deve finalmente uscire da logiche opache e diventare un modello trasparente, sostenibile e innovativo. Il termovalorizzatore non è un nemico dell’ambiente, ma uno strumento per trasformare il rifiuto in ricchezza, se gestito in modo sano e intelligente”.
Auteri cita il caso virtuoso di Copenaghen, dove l’impianto di termovalorizzazione è oggi un esempio internazionale di integrazione tra efficienza energetica e sostenibilità urbana: “È tempo che anche la Sicilia compia questo cambio di passo, aprendosi a una gestione moderna e responsabile del ciclo dei rifiuti, capace di garantire benefici ambientali, economici e sociali per tutti. Percorrere le strade siciliane, oggi, significa confrontarsi quotidianamente con una realtà che ferisce: cumuli di rifiuti abbandonati lui marciapiedi, sacchetti di plastica che decorano tristemente i vicoli dei centri storici, discariche improvvisate negli angoli più nascosti della città. Questa emergenza sanitaria e ambientale, che da anni mette in ginocchio il decoro urbano e la qualità della vita dei cittadini, potrebbe però trasformarsi nella più grande occasione di rinascita che la Sicilia abbia mai avuto davanti a sé – evidenzia il deputato Dc – La risposta arriva dal Nord Europa, da Copenhagen, dove l’innovazione tecnologica ha saputo coniugare sostenibilità ambientale, efficienza energetica e rigenerazione urbana in un unico progetto visionario”.
CopenHill, ufficialmente denominato Amager Bakke, rappresenta una rivoluzione nel concetto stesso di gestione dei rifiuti urbani. Non si tratta di un semplice inceneritore relegato in periferia, ma di un’infrastruttura integrata nel tessuto urbano che è diventata simbolo di innovazione e sostenibilità. L’impianto danese processa annualmente oltre 400mila tonnellate di rifiuti, trasformandoli in energia elettrica pulita e calore per il sistema di teleriscaldamento che scalda migliaia di abitazioni della capitale. Ma la vera genialità del progetto sta nell’aver immaginato questa infrastruttura come un elemento di arricchimento urbano: sulla copertura dell’impianto sono state realizzate piste da sci artificiali, percorsi per il trekking urbano, pareti per l’arrampicata sportiva e spazi verdi per il tempo libero. Il risultato è straordinario: una struttura che non solo risolve il problema dei rifiuti urbani, ma genera valore economico, sociale e ambientale, diventando una destinazione turistica e un orgoglio per la comunità locale.
“Immaginare un progetto analogo per la Sicilia con due termovalorizzatori, uno a Catania e uno a Palermo, significa innanzitutto liberare definitivamente le città dall’incubo della spazzatura abbandonata. E del trasporto dei rifiuti a Lentini per poi essere smaltiti nel Nord Europa – ancora Auteri – Il beneficio più importante per la Sicilia sarebbe di natura culturale: implementando un sistema di incentivi economici per i cittadini che conferiscono correttamente i rifiuti, ogni siciliano diventerebbe protagonista attivo di un ciclo virtuoso. L’abbandono dei rifiuti per strada, oggi pratica diffusa e tollerata, perderebbe ogni senso di fronte alla possibilità di trasformare la propria spazzatura in valore economico diretto. La Sicilia si trova oggi di fronte a una scelta storica: continuare a subire passivamente l’emergenza rifiuti, con tutti i costi economici, ambientali e reputazionali che comporta, oppure decidere di trasformare questa criticità nella leva per un salto di qualità che pochi territori in Italia hanno il coraggio di immaginare”.
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