“La seicentesca Tonnara di Santa Panagia, a Siracusa, è in totale stato di abbandono nonostante poco più di dieci anni fa siano stati spesi più di 10 milioni di euro per il suo recupero.
Serve un intervento immediato per salvare un bene, oggi di proprietà della Regione Siciliana, che rappresenta una preziosa testimonianza di archeologia industriale ed è inserito in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza”.
Parole di Roberto De Benedictis, vicepresidente del gruppo PD all’Ars, che in proposito ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale ai Beni Culturali.
“Dopo l’intervento del ’98 – aggiunge – costato 10.560.000.000 euro, negli anni successivi il complesso rimase inutilizzato ed in balia di vandali e ladri che ne distrussero il tetto, utilizzando la loggia come ricovero per animali, danneggiando e sporcando con vernice spray molti ambienti, adibendo a bivacco la splendida chiesetta dedicata a S. Lucia.
In occasione delle edizioni del 2005 e del 2006 della campagna di Legambiente ‘Salvalarte’, la Soprintendenza di Siracusa ha presentato un progetto di restauro finalizzato alla realizzazione, all’interno del monumento, di un museo paleontologico, ma non seguì alcun intervento.
Successivamente un altro progetto per un importo di quasi 11 milioni di euro, finanziato all’interno del Por Sicilia 2000-2006, è stato annullato dal Tar. Il risultato è che oggi la Tonnara di Santa Panagia versa in gravi condizioni e servono interventi urgenti per il recupero”.
Nell’interrogazione l’esponente del PD chiede di accertare “eventuali responsabilità nella gestione del bene, che ha portato a vanificare l’intervento eseguito nel ’98, ed eventuali responsabilità nei ritardi accumulati per il recupero e la fruizione del bene, ad oltre dieci anni dalla fine dei primi lavori di recupero”.
De Benedictis chiede infine di conoscere “quali provvedimenti devono essere adottati per arrestare il progressivo degrado del complesso ed avviarne i definitivi lavori di recupero e fruizione, anche alla luce delle responsabilità amministrativa per danno erariale a cui sarebbe esposta l’amministrazione regionale dinanzi alla Corte dei Conti per il mancato esito delle ingenti risorse spese a fronte delle gravi condizioni di degrado in cui versa l’immobile”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni