Trentadue nomi in trepidante attesa di ufficialità. Tra chi è già certo di occupare uno scranno all’interno di Palazzo Vermexio e chi, invece, è in piena lotta voto su voto per conquistare un posto in Consiglio comunale. Una cosa però è certa: Siracusa dopo oltre 3 anni da quella sciagurata seduta in cui il civico consesso si suicidò, tornerà ad avere il massimo organismo di rappresentanza del voto: il Consiglio comunale. Ancora da ufficializzare la ripartizione dei seggi ma provando a giocare con i numeri e in attesa di comprendere se sarà attribuito il premio di maggioranza, possiamo provare a dare una piccola e provvisoria definizione del Consiglio.
A fare la voce grossa in aula ci sarà sicuramente Fratelli d’Italia cui dovrebbero essere assegnati 5 scranni che dovrebbero essere occupati da Damiano De Simone (presidente della Consulta civica), Giovanna Porto (moglie di Pippo Barbagallo, vicecomandante della Municipale), Paolo Cavallaro (figlio dell’ex presidente della Provincia Mario), Simone Ricupero e Paolo Romano (già consiglieri).
Cinque anche i posti in Consiglio comunale per i Popolari e Autonomisti che dovrebbero essere rappresentati dal già “visto” Sergio Bonafede (che dovrebbe essere il più votato in città), Alessandro Di Mauro (figlio di Roberto, coordinatore cittadino), Luciano Aloschi (già consigliere), Luigi Cavarra e Cinzia Santuccio.
Quattro invece i consiglieri per Forza Italia, rispettivamente: Gianni Boscarino (il più votato 5 anni fa, figlio di Alfredo), Luigi Gennuso (figlio di Pippo e fratello di Riccardo, da Rosolini), Leandro Marino e Salvatore La Runa. Infine, sempre restando nell’ambito del centrodestra sono 3 i consiglieri di quella che può essere definita la “sorpresa” di questa tornata elettorale, vale a dire la lista Insieme di Alfredo Foti e Giovanni Cafeo. I suoi rappresentanti nell’aula Vittorini dovrebbero essere: Ivan Scimonelli, Daniela Rabbito( figlia di Pippo, scomparso ex consigliere) e Ciccio Vaccaro. Il tutto per un totale di 17 seggi, a meno di premi di maggioranza che potrebbero scattare alla coalizione in caso di vittoria di Ferdinando Messina.
Gli altri 14 consiglieri comunali, invece, dovrebbero essere: 5 per la lista Francesco Italia sindaco occupati da Andrea Buccheri, Andrea Firenze, Concetta Carbone (tre assessori uscenti), Giuseppe Casella e Gaetano Romano (delegati di quartiere). Tre per la lista Edy Bandiera sindaco con Matteo Melfi, Nadia Garro e Giuseppe Carnazzo. Tre anche i consiglieri che dovrebbero andare al Partito Democratico con Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco. Tre consiglieri pure per la lista di Giancarlo Garozzo Fuori Sistema, scranni che dovrebbero essere occupati da Cosimo Burti, Franco Zappalà e Alessandra Borbone. E con questi siamo a 31 consiglieri, il 32esimo sarà il sindaco perdente al ballottaggio (quindi Francesco Italia o Ferdinando Messina). Il quadro appena rappresentato è valido allo stato attuale dei fatti.
C’è però da capire ancora se le liste Noi per la città e Prima l’Italia resteranno sotto il 5% (ballano pochi voti e al momento si stanno incrociando i dati dei verbali alla sezione 1 riunita a palazzo Vermexio) e se ci saranno eventuali apparentamenti ufficiali. In questi casi ci potrebbero essere stravolgimenti tra gli ultimi degli eletti in alcune liste.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni