Un contenitore politico nuovo, che prende il testimone dell’autonomismo e lo amplia, con l’obiettivo di riportare la Sicilia – e Siracusa – al centro delle politiche regionali e nazionali. Lo ha spiegato il deputato regionale e sindaco di Melilli Giuseppe Carta, ospite ai microfoni di SiracusaNews per l’appuntamento settimanale con la politica regionale e nazionale.
“L’Mpa come soggetto pubblico non esiste più – esordisce – Nasce Grande Sicilia, un progetto aperto a sindaci, amministratori e forze civiche, che raccoglie l’esperienza autonomista per portarla in una dimensione moderna e collegiale“. Un progetto che si rifà all’eredità di Raffaele Lombardo, ma che coinvolge anche esponenti come Roberto Lagalla e Gianfranco Miccichè. “L’obiettivo – spiega Carta – è costruire un contenitore ideologico centrato sulla sicilianità, che sappia dialogare con tutte le realtà istituzionali”. E si attende l’adesione di tanti amministratori locali nei prossimi mesi. Tra questi, magari, il sindaco di Siracusa Francesco Italia: Ha visione. Oggi tutti guardano le buche, lui guarda l’oceano. Se dovesse aderire a Grande Sicilia, ne sarebbe il leader naturale in città”. E sui contenziosi dell’ente: “Sta facendo un grande lavoro, ha trovato macerie e le sta affrontando con determinazione”.
Sul piano delle alleanze, Carta ribadisce la collocazione centrista del suo movimento, con radici solide nel centrodestra ma non del tutto vicino a Fratelli d’Italia, come peraltro è apparso chiaro in questi anni. “Con Forza Italia – dice – ho un dialogo quotidiano. L’auspicio è creare anche un gruppo parlamentare condiviso. Non ci riconosciamo nella destra estrema, ma siamo nella fascia moderata del centrodestra. Fratelli d’Italia oggi è distante, ma ci confrontiamo”.
A proposito del Libero Consorzio, Carta punta il dito sullo squilibrio demografico: “senza il capoluogo, nessuno può governare la provincia. Ma serve ripensare l’ente come centro servizi per i Comuni, non come ennesimo carrozzone” confermando quindi il sostegno a Michelangelo Giansiracusa per la corsa alla presidenza. Mentre sulle alleanze a Solarino e nel resto del territorio è chiaro: nel primo caso non accenna ad alcun sostegno al candidato Tiziano Spada con un esponente del proprio partito ma in realtà lo conferma implicitamente perché si dice speranzoso nel cambiamento (quindi nella mancata conferma di Germano).
Non usa mezzi termini invece sul presente e futuro della zona industriale: “Goi Energy è un soggetto fumoso, senza investimenti, senza visione e senza risorse. Se lo Stato non interviene subito, la raffineria finirà a Trafigura a zero euro. Serve un player serio o il sito nord di Isab sarà destinato a chiudere. Discorso diverso l’accordo con Versalis, firmato dalla Regione su nostro interesse solo dopo le modifiche sulle clausole occupazionali”.
Infine, sull’ospedale di secondo livello a Siracusa, il leader di Grande Sicilia è chiaro: non c’è alternativa. “Sono stati aggiunti 100 milioni al finanziamento, l’ho chiesto io personalmente alla Regione. Siracusa avrà un ospedale di secondo livello. È una necessità, non una scelta”. Carta critica alcune scelte progettuali del passato, ma chiarisce: “L’importante è che si faccia. Siracusa ha aspettato troppo”. E promette: “Mi batterò fino in fondo perché venga classificato come ospedale di secondo livello, altrimenti succederà un casino”.
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