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Siracusa, troppo freddo a scuola: manifestazione degli studenti del Gagini

Questa mattina si sono seduti nell'androne con coperte e giubbotti proprio per sottolineare la temperatura rigida a causa del malfunzionamento degli impianti di riscaldamento

Fa troppo freddo a scuola, così gli studenti dell’istituto Antonello Gagini di via Piazza Armerina hanno deciso di protestare occupando i corridoi della scuola. Non è la prima volta, già gli scorsi anni si è scelto di manifestare il proprio dissenso sulla gestione (è competenza del Libero consorzio) dell’istruzione scolastica negli istituti superiori.

“Le autorità si muovano per dispensare questa situazione che non ci permette più nemmeno l’apprendimento”, dice una rappresentanza degli studenti, che questa mattina si sono seduti nell’androne con coperte e giubbotti proprio per sottolineare la temperatura rigida a causa del malfunzionamento degli impianti di riscaldamento.

“Il problema deriva dal fatto che i caloriferi presenti nella struttura non vengono accesi neanche nei giorni più freddi. La temperatura minima che il Dpr del 18 dicembre 1975 è stata fissa per gli ambienti scolastici è 18 gradi e nelle precedenti giornate scolastiche ne abbiamo misurati addirittura 10 nelle aule in cui si tengono le lezioni – racconta una studentessa – Il freddo è insopportabile e spesso infatti indossiamo giubbotti, sciarpe e cappelli per la totalità della durata delle lezioni. La situazione è molto diversa invece negli uffici della vicepresidenza, nella Presidenza e negli uffici tecnici: i caloriferi sono perfettamente funzionanti e vengono accesi tutto il giorno. Le temperature in questi ambienti sono molto alte, arrivano a 28 gradi. Questa grande differenza di temperatura tra gli uffici e le aule in cui si tengono le lezioni è inconcepibile. Per manifestare stamattina non siamo andati in aula e ci siamo seduti a terra nell’androne tutti uniti con le coperte di pile per riscaldarsi l’un l’altro. La situazione deve finire o altrimenti manifesteremo pure domani e i giorni a seguire finché le disparità verranno eliminate e si avrà una temperatura uguale per tutto l’Istituto”.


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