In tendenza

Siracusa, Tuttoilmondo: “l’acquisizione del controllo da parte dello Stato sulla Lukoil può essere la soluzione temporanea”

"Chi oggi si candida a una carica pubblica, sia essa locale o nazionale, tra qualche anno sarà giudicato sull’impegno che avrà profuso e sui risultati ottenuti nel rilancio economico e industriale attraverso la conversione ecologica delle aree a rischio di dismissione produttiva"

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Paolo Tuttoilmondo, candidato alle Regionali con I 100 passi:

“Sulla scorta di quanto accaduto in Germania nei giorni scorsi con le raffinerie di petrolio russe Rosneft, l’acquisizione del controllo da parte dello Stato sulla Lukoil può essere la soluzione temporanea per consentire all’Isab di continuare a operare liberamente sul mercato. Il quarto pacchetto di sanzioni adottate nei confronti della Russia prevede dal 5 dicembre 2022 l’embargo per l’importazione del greggio russo. In assenza di un intervento diretto dello Stato o di un acquirente dell’azienda, il rischio che possa aprirsi una grave crisi occupazionale, con la perdita di migliaia di posti di lavoro nei mesi a seguire si fa più concreta. E va scongiurata per salvare il futuro di 3.000 lavoratori e delle loro famiglie.

Nel corso del confronto promosso dal Movimento Politico per l’Unità a cui ho partecipato ieri, ho voluto anche ribadire che la stella polare delle politiche europee dei prossimi anni è la decarbonizzazione, e che il governo italiano e le regioni sono chiamati a individuare scelte coerenti per accelerare la transizione industriale green di tutte le aree di crisi industriale, a partire da quelle siciliane di Siracusa, Gela e Milazzo.

Il sequestro del depuratore consortile Ias, le altre inchieste della magistratura e la crisi generata dalla guerra hanno reso ancora più evidente la debolezza strutturale di un Petrolchimico ormai giunto alla fine del suo ciclo e il suo inevitabile e prossimo declino.

Chi oggi si candida a una carica pubblica, sia essa locale o nazionale, tra qualche anno sarà giudicato sull’impegno che avrà profuso e sui risultati ottenuti nel rilancio economico e industriale attraverso la conversione ecologica delle aree a rischio di dismissione produttiva.

Se vogliamo garantire un futuro al polo industriale occorre sbloccare immediatamente i processi di bonifica delle aree contaminate e approvare un Piano territoriale per la giusta transizione o individuare un altro strumento di pianificazione e programmazione utile previsto dalle nuove politiche europee. In modo da individuare gli obiettivi, i finanziamenti e gli interventi necessari per fare fronte alla progressiva cessazione delle attività connesse ai combustibili fossili e ad alta intensità di consumi energetici, con l’indicazione della transizione necessaria al 2030 e le esigenze di sviluppo, formazione dei lavoratori e risanamento ambientale delle aree.

Il Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund) è uno strumento finanziario nel quadro della politica di coesione, che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica. La Commissione europea ha individuato i territori più duramente colpiti dalla transizione verso un’economia climaticamente neutra in ciascun Stato membro. Per l’Italia sono state indicate le aree della Provincia di Taranto e del Sulcis Iglesiente. Il polo industriale deve essere inserito tra le aree destinatarie della quota nazionale dei Fondo”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni