Avete presente una pentola ricolma di sugo, con il fuoco acceso? Bene, gli schizzi sono costanti mentre la salsa gorgoglia. Il centrodestra è così: il fuoco è acceso, gli schizzi sono costanti e all’interno è un costante brontolio. Fino ad arrivare a nuovi scenari: i 4 dell’Apocalisse (del centrodestra) che fanno un passo di lato dicendo no ad Assenza. E invece di riavvicinarsi alla coalizione, sono pezzi di coalizione che si avvicinano a loro.
Sabato scorso si sarebbe dovuto tenere un incontro che doveva essere decisivo, appuntamento saltato per l’assenza di alcuni big. Sono proseguite però le riunioni “carbonare”, nate con l’obiettivo di trovare una coalizione competitiva e un nome che possa fare sintesi. In quest’ottica si è aperto un canale di dialogo tra il parlamentare regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso e quelli che il nostro quotidiano ha ribattezzato “i 4 dell’Apocalisse” del centrodestra (Enzo Vinciullo, Giovanni Cafeo, Edy Bandiera e Mario Bonomo). L’incontro appare come un’altra spallata alla coalizione, visto anche che nessuno dei presenti vuole la candidatura di Peppe Assenza. E se su questo presupposto c’è convergenza, lo stesso non può dirsi sul nome alternativo.
Ma tra i 4 e il parlamentare regionale di Forza Italia c’è una discussione aperta, apertissima. E lo stesso non può dirsi con gli altri della coalizione. Gennuso spinge per il fedelissimo Ferdinando Messina, ma una scelta così netta e di “partito” porterebbe a interlocuzioni regionali e compensazioni varie con altri capoluoghi chiamati alle elezioni. L’unità dei conservatori e tutt’altro che certa e il tavolo regionale non è mai realmente esistito. Anche perché a Catania la situazione è molto simile, con Lega, Mpa e FdI pronte a battagliare su più nomi e potenziali candidati. E se il centrodestra si frantuma a livello regionale, è tutto più facile. A Catania come a Siracusa.
Qui l’alternativa – probabilmente già sul tavolo – è pronta: ricreare una coalizione che riparte dai 4 dell’Apocalisse, comprende Gennuso e aggiunga quell’officina Civica che a questi esponenti ha spesso strizzato l’occhio vista anche l’amicizia fraterna tra Alfredo Foti (dichiaratamente pronto a fare un passo indietro) e Giovanni Cafeo. E se questa ipotesi dovesse concretizzarsi verrebbero meno anche i “diktat” imposti nei precedenti tavoli di (ex) coalizione, vale a dire che il candidato debba essere politico e che abbia una forte propensione agli ideali di coalizione.
L’identikit sembra esserci già e potrebbe ricondurre a un ex amministratore di Siracusa da tempo lontano dalla politica attiva ma che non avrebbe trovato resistenze. Le riunioni si susseguono per smussare possibili spigolature e trovare altri partiti in cerca d’autore (i centristi). E in tutto questo FdI rischia di rimanere col cerino in mano.
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