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Siracusa, un teatro nato… dall’amore. Una nuova primavera per il cineteatro Aurora di Belvedere

Il cinema ha cambiato volto mentre il teatro ha ripreso alla grande, ed è per questo che, con la collaborazione della regista venezuelana Deila Caruso si vuole dare all’Aurora, una nuova primavera iniziando con la Stagione 2023/24

Belvedere, anni ’30. Come in tanti altri paesini, spesso i ragazzi impiegavano il loro tempo improvvisandosi attori e costituivano delle piccole compagnie teatrali amatoriali. Scoppiava la fiamma del teatro, ma altrettanto spesso questa fiamma si spegneva. A Belvedere nel 1937, per fortuna non si spense.

Della Compagnia facevano parte Carlo Motta, allora diciassettenne e Maria, allora quindicenne. Ragazzi che provavano a fare teatro, ma i mezzi mancavano. Si provava una sera a casa dell’uno, un’altra a casa dell’altro e gli spettacoli venivano rappresentati nelle abitazioni dove c’era più spazio.

Da queste frequentazioni nacque una certa simpatia fra Carlo e Maria e galeotta fu una sera in cui, mentre si provava, tolsero la luce e Carlo e Maria vicini e “presi dal panico del buio”, si abbracciarono.

Mannaggia, la luce la rimisero subito ma l’ incendio era scoppiato. All’amore per il teatro si affiancò quello più importante fra i due ragazzi. La cosa andò avanti, vennero coinvolte le famiglie al punto tale che, queste, ripagarono l’affetto per i figli, e l’amore di questi per il teatro con l’acquisto di un salone, il Cinema Eurialo, dove, di tanto in tanto, proiettavano film. Nacque così il Cine Teatro Impero che fu distrutto dagli alleati e nel 1943 venne ristrutturato e assunse il nome di Aurora come auspicio per una nuova luce dopo le sofferenze patite durante la guerra.

Vita di stenti, di dopoguerra, ma la testardaggine di Carlo, con enormi sacrifici, lo spinse a continuare. L’amore per il cinema e per il teatro non poteva essere abbandonato. Così, da li a poco il motore si rimise in moto, con la compagnia locale e qualche compagnia ospite, con spettacoli di illusionismo e di varietà. Nascevano “cartelloni” con svariati generi. Il pubblico rispondeva, senza pretese, e si divertiva, si commuoveva, si emozionava.

Dopo qualche anno il Cine Teatro Aurora cominciò ad ospitare compagnie importanti che scendevano in Sicilia sia perché ospitate dal Teatro Comunale di Siracusa, sia perché avevano come meta Malta e si fermavano qualche giorno a Siracusa prima di imbarcarsi. In quel “qualche giorno” ci scappava una rappresentazione all’Aurora.

Poi ebbe, con il boom degli anni 60, prevalenza il cinema. Il teatro non fu abbandonato ma rallentò la sua presenza. Solo sporadiche rappresentazioni.

Negli anni 80, le distanze fra Belvedere ed il capoluogo si erano accorciate, e lo spazio dell’Aurora veniva sempre più richiesto dalle nascenti compagnie amatoriali di Siracusa, ed ecco che l’attività teatrale riprese alla grande fino ad ospitare nomi importanti. Nomi allora giovani ma di talento, quali Claudio Bisio e Aldo, Giovanni e Giacomo solo per citarne qualcuno.

Durante la pandemia, cinema e teatro sono stati massacrati e messi in disparte, ma non sono morti. Il cinema ha cambiato volto mentre il teatro ha ripreso alla grande, ed è per questo che, con la collaborazione della regista venezuelana Deila Caruso si vuole dare all’Aurora, una nuova primavera iniziando con la Stagione 2023/24.


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