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Siracusa verso il voto, Cafeo non crede all’unità del centrodestra ma è pronto a fare squadra. E ha l’alternativa…

Si definisce un “soldato” nel caso in cui il tavolo regionale di coalizione dovesse trovare compattezza, ma lui stesso definisce questa ipotesi un “miracolo” e non lesina critiche nei confronti di Fratelli d’Italia

Da possibile nome di sintesi per il centrodestra a Segretario particolare dell’assessore regionale alla Formazione professionale, Mimmo Turano. Giovanni Cafeo sembra già proiettato verso il nuovo ruolo istituzionale ma continua a essere particolarmente attivo anche in città in vista delle prossime amministrative. Si definisce un “soldato” nel caso in cui il tavolo regionale di coalizione dovesse trovare compattezza, ma lui stesso definisce questa ipotesi un “miracolo” e non lesina critiche nei confronti di Fratelli d’Italia che a suo dire vorrebbe “fagocitare” tutte le scelte. E se a destra la sintesi non si trova, ecco pronta l’alternativa: una lista civica, magari con il simbolo di “Res” (movimento che è stato fondato dallo stesso Cafeo) a sostegno di quell’Officina civica in cui risiedono tanti “amici” politici a partire da quell’Alfredo Foti, oggi individuato quale candidato sindaco.

Giovanni Cafeo, esponente di Prima l’Italia. Andiamo con ordine: da poco più di una settimana lei si è un po’ defilato dalla politica locale ed è entrato nell’ufficio di Gabinetto dell’assessore Turano? Quale sarà il suo nuovo compito?

Da una settimana sono stato chiamato per dare una mano a Palermo. Aiuterò l’assessore Turano ad affrontare le tante problematiche che sono sul tavolo: dall’edilizia scolastica, alla formazione. Non sarà un lavoro semplice”.

Il suo nome per un po’ è stato tirato in ballo per una possibile candidatura a sindaco e lei forse ci ha anche pensato. Poi cosa è successo? Il suo profilo non riusciva a fare sintesi?

Devo dire che mi capita di camminare per strada e di essere fermato dalle persone che mi chiedono di candidarmi. La mia candidatura non dipende però dal mio incarico a Palermo. Da venerdì scorso col tavolo regionale è iniziata una nuova partita e tutto il lavoro fatto qui dal centrodestra che io non ho condiviso sul metodo, deve porsi il tema di essere inclusiva e a un progetto migliore per la città. Poi nel tavolo regionale noi (Prima l’Italia, ndr) rivendichiamo Catania, quindi è ovvio che adesso da quel tavolo non possa uscire anche il mio nome”.

Il centrodestra continua a predicare a tutti i livelli la volontà di andare compatto, ma a Catania proprio il suo partito sembra aver forzato la mano e minato l’unità di intenti con il passo in avanti della candidatura di Valeria Sudano?

Io apprezzo lo sforzo di Schifani di convocare il tavolo, cosa che Musumeci nei 5 anni precedenti non ha fatto. Così come se il tavolo dovesse saltare le colpe non possono essere addebitate al solo presidente perché la situazione è deteriorata anche a causa della vicinanza di questa amministrative alle recenti regionali e alle nazionali. Se dovessi guardare il modus operandi dei partiti, abbiamo vissuto uno Schifani che dopo aver imposto che gli assessori dovevano essere deputati eletti, ha successivamente cambiato idea su pressioni di FdI. A Siracusa il primo nome era di FdI con Titti Bufardeci, quindi il partito avrebbe chiesto anche Siracusa oltre a Ragusa, Trapani e dà per scontato di essere su Catania. Noi abbiamo una candidata (Valeria Sudano ndr), molto conosciuta in città, deputato nazionale e che rinuncerebbe al ruolo per guidare Catania. Visto il comportamento di FdI condivido l’azione del mio partito, di Salvini, di Valeria e degli amici di dire “basta”!

A inizio mese la Lega ha nominato Annalisa Tardino come nuovo commissario regionale e qui si prevede un rimescolamento dei ruoli. In questo bailamme c’è lei che probabilmente scenderà in campo con la civica Res e il professore Vinciullo, che sembra un battitore libero. Cosa resta quindi della Lega a Siracusa?

La politica è l’arte del possibile e a Siracusa il partito non esiste. Sapete tutti benissimo che con Enzo abbiamo avuto alcuni problemi, ma visto come si stava organizzando il tavolo provinciale del cdx abbiamo coinvolto con Mario Bonomo anche Edy Bandiera e lo stesso Vinciullo per evitare di essere calpestati da chi era andato su un nome e ci diceva “voi non andate bene, vogliamo un altro”. Motivo per cui abbiamo fatto un passo di lato”.

Lei è uno di quelli che abbiamo ribattezzato “i 4 dell’apocalisse”. Per scelta vi siete defilati dal centrodestra, ma non è detto che adesso tutti andiate compatti verso una nuova strada?

Aspettiamo cosa succede venerdì al tavolo regionale, se Schifani farà il miracolo per me il tema non è più il nome e rispetterò le volontà di coalizione. Anche se il candidato poi dovrà trovare sintesi sul territorio. Se il tavolo invece dovesse rompersi ritengo che ognuno di noi potrà trovare una coalizione che risponde meglio alle esigenze della città

Insomma se da Palermo c’è il “sì” alla Sudano per Catania e la scelta di Ferdinando Messina a Siracusa, lei non avrebbe alcun problema a sostenere la sua candidatura?

Non ho niente contro Ferdinando né contro altri nomi. Il tema è come si ragiona e il tema. Qualsiasi nome esce dal tavolo regionale, se c’è compattezza su tutte le province, io sono un uomo di coalizione e come tale lavorerò. Se questo non succede lo verifichiamo, ma aspettiamo venerdì. Ovvio è che al momento a Siracusa tolto Francesco Italia che è sindaco uscente e candidato da 5 anni si vede una debolezza in tutte le coalizioni che rischiano di essere travolte da un’esperienza civica che può intercettare il sentiment della città. Per cui io ritengo che questa cosa il centrodestra deve considerare anche alla luce di quanto già accaduto con Reale, oltre al fatto che negli ultimi 5 anni ci sono stati dibattiti molto divisivi. Io credo che per la città ci voglia un consenso politico il più ampio possibile

Sembra un endorsement per Officina civica?

Officina sta interpretando questo ruolo, ma anche con Mario Bonomo e la sua lista con cui stiamo discutendo siamo in attesa del tavolo regionale perché facciamo parte di una coalizione. Ma è vero che oltre a essere persone di coalizione siamo cittadini di Siracusa e vogliamo un’amministrazione all’altezza delle aspettative dei cittadini perché si rischia di votare il meno peggio e la gente è frastornata e vorrebbe un nome in cui identificarsi. Spero che anche se siamo quasi fuori tempo massimo la coalizione di centrodestra trovi un sintesi ma è un lavoro in salita”.


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