Era dato per stampella, quasi scontata, di Francesco Italia. Sembrava innamorato, politicamente parlando, di Giuseppe Assenza. E invece il sindaco di Melilli e deputato regionale per gli Autonomisti, Giuseppe Carta, sorprende tutti e conferma la propria volontà di restare con un centrodestra unito, su qualsiasi candidato. Anzi, fa di più: conferma il nome di Giuseppe Napoli, commissario di Fratelli d’Italia, ritenendolo un buon candidato e si dice pronto a sostenerlo. Poi tende la mano al coordinatore provinciale Mario Bonomo nel più classico dei “volemose bene”. Ma Carta e il centrodestra in questo momento appaiono come Dio e Adamo nella celebre “Creazione di Adamo” di Michelangelo, con gli indici alzati tra le braccia protese, un attimo prima di entrare in contatto. Ma non si riesce ancora a capire, in questo caso, se il contatto alla fine ci sarà. E con chi.
Iniziamo subito con una domanda per provare a sgomberare il campo dai dubbi: Carta resterà nel centrodestra fino a elezioni?
“Non possiamo andare da un’altra parte. Faccio parte di una compagine che a livello regionale sostiene il presidente Schifani, a Siracusa se ci dovesse essere il centrodestra, noi saremo all’interno della coalizione”
La domanda è lecita perché più volte è stato tirato per la giacchetta da alleati e avversari politici, che la indicano come a un bivio: Assenza, se a destra, o Italia. È ancora così? Perché sappiamo anche di qualche malumore all’interno della sua lista…
“La mia lista è fatta di persone della società civile e non hanno antipatie o simpatie né per il sindaco attuale né per qualsiasi altro candidato. Sarà composta da ex consiglieri comunali, attuali organizzatori del Mpa e sanno che la scelta del candidato è molto importante anche perché a breve ci saranno scadenze pure in ambito provinciale e che la scelta deve essere accurata e mirata ma soprattutto condivisa all’interno del gruppo Popolari e autonomisti. Ho buoni rapporti con Italia ma ciò non vuol dire che debba sostenerlo, appartengo al centrodestra che spero possa andare unito. Anzi, spero che FdI, il partito più votato, possa prendere la guida di questa coalizione e presentare il proprio candidato a Siracusa”.
Quindi il suo nome non è Assenza ma lascia a FdI la guida della coalizione. Cannata ha già detto però che il nome potrebbe essere quello del commissario Giuseppe Napoli.
“Non abbiamo mai fatto il nome di Assenza. Il nostro nome, fatto dal commissario cittadino Roberto Di Mauro, è stato quello del nostro segretario provinciale Mario Bonomo. FdI ha fatto il nome dell’avv. Peppe Napoli: per me va bene, io lo sostengo”.
Sembra un’apertura a FdI in questo momento. O un gioco su queste Amministrative perché alle future Provinciali non possa proporre il proprio nome. Che c’è già ed è quello dell’ex sindaco Titti Bufardeci.
“Non penso che Bufardeci, rifiutando la candidatura a sindaco abbia ambizioni di andare a fare il presidente della Provincia. FdI è il primo partito della coalizione e tocca a loro guidarla, hanno fatto un nome e per me va bene. Le Provinciali sono un’altra cosa, ci sarà un tavolo regionale ma è chiaro anche che in questi giorni si stanno decidendo i candidati negli altri Comuni capoluogo. Sarà importante il ruolo di FdI in altri tavoli, ma se non dovesse esserci un candidato unitario o civico (come chiesto dal nostro segretario Bonomo) a me va bene anche il nome di Napoli”.
Adesso in vantaggio nel centrodestra sembra essere il candidato preferito da Riccardo Gennuso, Ferdinando Messina. Se dovesse essere lui, lo sosterrà convintamente?
“Forza Italia ha un problema più importante rispetto a quello di esprimere il candidato a sindaco, cioè chi deve sceglierlo all’interno della lista. Se Messina fosse rappresentante di tutte le anime di FI e Siracusa toccasse a Forza Italia io non entro nel merito, come non sono entrato nel merito su altri nomi. I partiti sono liberi di indicare al tavolo qualsiasi esponente, la valutazione si deve fare su temi, programmi e ambizioni della coalizione e non sui soggetti. E allora qual è il tema su cui Messina può creare equilibrio nella coalizione? Se viene espresso da Forza Italia a livello regionale e tocca a Siracusa, allora…”.
Ha parlato di scarsa coesione all’interno di Forza Italia. Noi abbiamo ribattezzati i 4 dell’Apocalisse (del centrodestra): Vinciullo e Cafeo, Bandiera e Bonomo. Quest’ultimo non è stato tenero con lei né con gli alleati. C’è qualcosa che non anche all’interno del partito, tra il coordinatore provinciale e cittadino.
“Il coordinatore provinciale a Siracusa è Mario Bonomo, quello cittadino Roberto Di Mauro. Che mi risulti non c’è mai stata alcuna attività non coordinata finché ci sono stati i tavoli provinciali. C’è stato un tavolo al quale il segretario provinciale non ha partecipato e al quale ero presente io e ho chiesto di includere le liste civiche, come richiesto da Bonomo. È lui il nostro segretario provinciale, sta facendo delle scelte, è venuto qui col logo di una lista civica a dire quali fossero le sue intenzioni, adesso ci sono io e non ho niente in contrario rispetto alle sue parole. Lo diciamo sempre con la voglia di restare uniti. Mario è una delle figure più importanti per il partito e non spetta a me spiegarne le qualità, le nostre scelte saranno sempre condivise”.
Ha stravinto la sua campagna elettorale a Melilli basata soprattutto sul suo personaggio. Lo stesso ha fatto Cannata in Fratelli d’Italia. A Siracusa manca un leader, un front man, oppure i leader sono stati messi in minoranza?
“No, accade che a Siracusa è caduto il Consiglio comunale e non ci sono stati punti di riferimento. Io e Luca da sindaci ci siamo confrontati più volte ma mai concorrenti politicamente, abbiamo stravinto nei nostri Comuni e alle elezioni Regionali e Nazionali e adesso abbiamo un ruolo importante. È chiaro che i partiti si sono occupati più della provincia e io dò la responsabilità esclusivamente alla caduta del Consiglio che non ha permesso alla città di avere un confronto utile se non indispensabile. E oggi se ne raccolgono i frutti”
Come vede le altre coalizioni: Officina civica da una parte e quella del sindaco uscente dall’altra?
“Io tento sempre di non parlare male di chi ha fatto il sindaco e di non intromettermi nelle attività politiche di sindaci ed ex. Chi fa o ha fatto il sindaco ha dato tutto per la propria città e so quanto è complicato gestire un comune e quanto è facile fare il parlamentare, per chi ha la preparazione e ha svolto mansioni politiche in un ente locale. Le coalizioni di Garozzo e Italia sono autorevoli e faranno una bellissima figura in questa campagna elettorale. Noi abbiamo il compito di portare avanti il nostro progetto politico, ricominciamo a usare il dialogo evitando tutti i diktat elettorali. Alla fine chi deciderà chi deve amministrare la città saranno gli elettori”.
È tardissimo, si vota tra 2 mesi e poco più. Quando candidato e coalizione ufficiale e definitiva?
Entro 15 giorni quadro completo, chiaro e attualizzato dagli eventi della politica regionale. Sono cambiati alcuni vertici dei partiti a livello regionale (Tardino alla Lega e Caruso Forza Italia, ndr), sono successi fatti che hanno visto cambiare l’autorevolezza di alcune persone (Lombardo assolto in Cassazione, ndr) cui faccio gli auguri per il continuo dell’attività politica. C’è una nuova compagine politica a Siracusa, la Dc. Dobbiamo avere pazienza e capacità di portare al tavolo tutti, essere leali e condividere scelte, programmi e intenzioni. Siracusa ha bisogno di una grande coalizione oltre a un buon sindaco”.
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