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Siracusa verso il voto. Centrodestra tra silenzi e mugugni, Officina civica respinge la “corte” di Messina

Messina può contare sul sostegno incondizionato di Fratelli d'Italia e di parte di Forza Italia, Mpa e Dc devono riunirsi, Mangiafico e Officina respingono l'apertura

“Iddi sa sonano, iddi sa cantano, iddi sa ballano”. È sintetizzato così il “Bonomo pensiero” dopo la notizia di Ferdinando Messina candidato a sindaco per la coalizione di centrodestra. Mario Bonomo, coordinatore provinciale di Mpa e leader della lista civica Grande Siracusa 2023, è ormai da tempo vicino alla coalizione trasversale di Officina civica. Tanto da averla ribattezzata “Grande Officina civica”.

Ferdinando Messina si è rivolto a lui, oltre che a Bandiera, Cafeo e Vinciullo, dicendo a chiare lettere: “fanno parte della coalizione di centrodestra, poi possono anche non condividere la mia candidatura ma tale rimane la loro collocazione. Sono stati candidati alle Regionali nel centrodestra, a loro riconosco capacità politica, visione ed esperienza”. Messina, infatti, può contare sul sostegno incondizionato di Fratelli d’Italia (Cannata e Auteri si sono sempre rimessi alle decisioni del tavolo regionale) e di parte di Forza Italia, per il resto la situazione non è delle migliori e dovrà lavorare tanto per ricucire.

Bandiera, infatti, si è autosospeso da Forza Italia e sta già guardando altrove (si parla di una lista pronta, assieme all’ex assessore Alessandro Spadaro). Nota è la sua vicinanza, con gli altri, proprio a Officina, che a questo punto inizia a guardare ai delusi del centrodestra e del centrosinistra. Ma adesso iniziano le “consultazioni”.

Bonomo, invece, pur considerando “Ferdinando, un amico”, quando parla di politica lascia da parte le amicizie personali: “pagherà, così come evidente, le scelte improvvide del presidente Schifani che prima aveva imposto deputati assessori e adesso anche i candidati sindaco. Non si può chiedere adesso ai partiti di andare a sostegno di un candidato calato dall’alto, mentre il tavolo provinciale è saltato anche perché chi si è speso per le Regionali, è stato subito messo da parte e si è deciso di non condividere le scelte”. 

L’altra parte del Mpa, quella vicina al sindaco di Melilli e deputato regionale Peppe Carta, ha da sempre detto di voler restare in una coalizione unita. E l’addio di Bandiera, se confermato, mina l’unità e la tenuta della coalizione. Previsto un vertice entro domani, con il coordinatore cittadino Roberto Di Mauro che dovrà tirare le fila e comunicare la decisione del partito.

In casa Nuova Dc al momento non si registrano novità, gli uomini di Cuffaro sono e si sentono parte integrante della coalizione di centrodestra, anche se al momento le difficoltà maggiori sembrano quelle per la composizione di una lista competitiva. Potrebbero non presentare il simbolo e andare con Forza Italia.

Nessuna notizia da Vincenzo Vinciullo e Giovanni Cafeo. I due si sono chiusi in religioso silenzio e attendono di sciogliere i nodi, entro il fine settimana. O al massimo entro mercoledì, quando si dovranno decidere le sorti di Catania (Lega e Fdi sono ai ferri corti). Non si amano (politicamente parlando), ma si sono ritrovati insieme nella Lega e ora vicini a Officina. Cafeo più per l’amicizia ultradecennale con Alfredo Foti, candidato in pectore della coalizione trasversale (riserva non ancora sciolta). Vinciullo perché deluso dal comportamento del centrodestra, da sempre critico con Francesco Italia e “allergico” ai 5 Stelle, potrebbe optare per andare da solo o ritrovarsi nel contenitore ritenuto più competitivo. La Lega – come sottolinea Annalisa Tardino, europarlamentare e commissario regionale – per la tenuta della coalizione “ha rinunciato anche a Siracusa. Attendiamo mercoledì, auspicando di ricevere buone notizie dagli alleati. Dopo la nostra apertura in tutti gli altri centri, sarebbe incomprensibile non concedere la città di Catania ad una candidatura autorevole della Lega”. La rottura è dietro l’angolo.

Messina apre anche a Civico 4 e Michele Mangiafico, che ammette di averci parlato e di averlo incontrato, non ha chiuso le porte in faccia. Ma ha gentilmente declinato l’invito: “incontriamo tutti, ma andiamo avanti da soli con il nostro progetto in proiezione della città del futuro”.

Sarà un fine settimana di fuoco. Pompieri e pontieri si sono mossi fin dal momento in cui è stata ufficializzata la candidatura unitaria (?) del centrodestra, così come si sono mossi subito dopo l’annuncio di Renata Giunta con il centrosinistra. Chi più chi meno, si è rivolto al contenitore di Officina civica ma Giancarlo Garozzo respinge ogni invito al mittente: “siamo nati come soggetti civici e vogliamo portare avanti il progetto. Nulla contro i candidati, ma non parteciperemo a scelte su cui non abbiamo avuto voce in capitolo per condividere la figura del candidato. E vale sia per il centrodestra sia per il centrosinistra”.


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