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Siracusa verso il voto. Francesco Italia in tour per i quartieri con un pensiero su “chi dice no a tutto”

Il sindaco uscente e ricandidato è deciso e consapevole dei pregi e dei difetti oltre che pronto al confronto dal Teatro Comunale di Siracusa il prossimo lunedì 22 maggio: dalle 20.30 saremo in diretta streaming su tutti i nostri canali social

Sarà presente al confronto che si terrà al Teatro Comunale di Siracusa il prossimo lunedì 22 maggio: dalle 20.30 saremo in diretta streaming su tutti i nostri canali social (Facebook, Instagram e Youtube). Sarà una partita nella partita: 90 minuti in cui ci si confronterà sui contenuti e, a pochi giorni dal voto (il 28 e 29 maggio), ciascuno potrà fare il proprio appello al voto. Ma nel frattempo Francesco Italia, sindaco uscente e candidato per il bis, ha scelto di fare la campagna elettorale in strada e guarda con preoccupazione alcuni programmi degli avversari. Uno su tutti, quello di Renata Giunta (supportata da Pd, M5S e L&C). Italia si candida con il sostegno di 4 liste: Francesco Italia sindaco, Oltre, Noi per la città e Siracusa più verde.

Italia, ha deciso di lanciare la campagna elettorale con un tour per i quartieri per raccontare quanto fatto in questi 5 anni. Che accoglienza sta ricevendo?

“Bella, ho scelto di non aprire con un evento ad hoc anche perché in questi 5 anni sono stato a contatto con i cittadini quindi non ho bisogno di presentarmi né di spiegare quali sono le motivazioni che mi spingono a ricandidarmi. Ho sempre amato i confronto con i cittadini, lo faccio quotidianamente ed è la chiave della mia campagna elettorale. Il mio slogan è “a viso aperto” proprio perché il mio desiderio è di incontrare quanti più cittadini per raccontare loro cosa è andato molto bene, cosa male e quali soluzioni. E avere il coraggio, l’onestà intellettuale di guardare il cittadino negli occhi per dimostrare quanto si è fatto e l’orgoglio”.

Ha iniziato parlando di strade, verde pubblico e non si è sottratto alle domande sulle piste ciclabili, croce e delizia della sua amministrazione. E lei stesso era partito in bicicletta, per poi abbandonarla. Tornando indietro cambierebbe qualcosa dell’ultimo quinquennio?

“Non ho abbandonato la bici ma ho cambiato residenza e mi sono spostato in una contrada marina quindi non è più così semplice. Sicuramente comunque ci sono delle cose che non hanno funzionato: il verde pubblico (sezionato in più interventi, determinando grande difficoltà di controllo da parte degli uffici) con diverse aree fuori capitolato o il diserbo. Ma abbiamo iniziato a lavorare con serenità un po’ dopo l’inizio della sindacatura. Prima per quell’accusa assurda sui brogli elettorali esclusa dal Cga e dal tribunale penale, poi la caduta del Consiglio comunale quindi il Covid. A volte qualcuno pensa che non ci sia stato ma i nostri uffici, come tutta Italia, si sono fermati mentre noi cercavamo di dare risposte e aiutare i cittadini che chiedevano informazioni. Noi c’eravamo, tanti altri no”.

Sembra che gli altri candidati stiano facendo una campagna elettorale prendendo spunto da quanto di sbagliato ci sia nella sua amministrazione. Vuole rispondere a tutti o a qualcuno di loro?

“Mi auguro di sentire delle proposte. Tutti possono raccontare cosa vogliono fare, ma poi devi dire con quali risorse, in quanto tempo, con quali modalità. E questo sta mancando. Se poi qualcuno sposta l’attenzione su quello che è andato male in questi 5 anni… lo so, sono un cittadino siracusano pure io ma so anche come farlo funzionare dopo questi 5 anni. Ad essere sincero, però, mi spaventa il pensiero che possa prevalere quella parte di città che desidera che Siracusa resti immobile, che dice no a tutto: alle navi da crociera, ai grandi eventi (D&G, Fendi, Ferrari). Mi hanno addirittura fatto un comunicato contro perché mentre l’Ast sta fallendo, io avrei dovuto tenerla piuttosto di pensare a un nuovo affidamento”.

E quindi parliamo della candidata progressista Renata Giunta…

“Progressista ma espressione del più forte spunto di conservazione. Di tutto ciò che si è fatto in città e che determina sviluppo. Una parte della città vorrebbe che i dehors fossero impediti. È vero che c’è un po’ di caos in centro storico ma deriva da una legge nazionale nata per il covid per aiutare l’economia che ha consentito ai titolari di esercizi commerciali di aumentare gli spazi del 50%, qui non c’entra l’amministrazione Italia. Ma dirò di più: se diventerò sindaco, di nuovo, con l’aiuto del Consiglio comunale e laddove la Soprintendenza lo concederà, chiuderemo i dehors a vetri per utilizzare quegli spazi anche d’inverno. Siracusa è una città che non può vivere solo da aprile a ottobre e non stiamo facendo nulla di diverso rispetto a quanto fanno le altre città d’Italia”.

Il primo intervento in caso di conferma a sindaco? Uno solo…

“Questo dei dehors ritengo sia sacrosanta: laddove non in conflitto con il Piano paesistico, sarà un ulteriore stimolo all’economia e la possibilità a questa città di vivere all’aperto e di godere dei nostri luoghi”.


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