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Siracusa verso il voto. Garozzo punta alle larghe intese: “un candidato civico in una coalizione trasversale”

"Il nostro candidato è Alfredo Foti. Poi privilegio il rapporto con i 4 dell'Apocalisse, se riusciamo a stare assieme su una figura civica e senza ingerenze o simboli regionali o nazionali che potrebbero creare scompiglio"

Ad alcuni può sembra sbruffone e disinteressato alle dinamiche locali, ma in realtà Giancarlo Garozzo ama fare politica. È vero, ha scelto di non spendersi più in prima persona optando per la famiglia (trascurata, forse, nella turbolenta avventura a palazzo Vermexio) e per il lavoro, ma per il renziano Garozzo la politica è una droga e non riesce a farne a meno. Per questo ha lavorato per la creazione di un’Officina civica che ha al proprio interno esponenti di destra, sinistra, centro ed ex Movimento 5 Stelle. E oggi lavora per sostenere il futuro sindaco di Siracusa, antitetico rispetto a Francesco Italia, di cui si è ampiamente pentito in questi anni. Italia Viva (Renzi docet, con Azione di Calenda) non aggrega, da cui il civismo. E il sogno di Garozzo è semplice: un candidato civico con una coalizione trasversale che possa dare un’amministrazione non politica a Siracusa.

Il candidato sindaco è Alfredo Foti, avete detto qualche settimana fa. Ma tra gli addetti ai lavori, cercando di essere onesti, non ci crede nessuno. Chi sarà il candidato sindaco di Officina e con quale coalizione?

“Abbiamo chiesto a Foti di candidarsi a sindaco. Non ha mai sciolto la riserva ma è una candidatura di spessore con una forte connotazione politica. Io però oggi immagino un governo di salute pubblica: qualora ci sia dalle forze politiche tradizionali, che in questo momento per noi sono tutte interlocutrici, la necessità di condividere un percorso programmatico con una candidatura per noi sostenibile che non venga dalla politica ma che sia sostenuta dalla politica siracusana, allora siamo chiamati a un atto di responsabilità e condivideremo tale idea. Ma allo stato attuale immaginare per il nostro candidato un passo indietro a favore di un altro candidato con forte connotazione politica per me non esiste”.

Gaber cantava: che cos’è la destra, cos’è la sinistra. Garozzo oggi dialoga con la destra, e con la sinistra. E al suo interno ha esponenti di entrambi gli schieramenti. Che cosa sono questa destra e questa sinistra?

“Per amministrare in realtà locali serve buon senso e un programma di ciò che serve alla città e di come si vogliono spendere le poche risorse oltre ad attingere a fondi extracomunali. Qui la divisione tra centrodestra e centrosinistra è obsoleta, le differenze non ci sono (escludendo gli estremismi che non condivido da entrambe le parti) ma la ragione del voler stare assieme è quello di mettersi al servizio della città. Io ribadisco di non avere alcuna intenzione di ricoprire alcun ruolo, ma partecipo con una lista perché il piacere di fare politica non me lo faccio togliere da nessuno”.

Sappiamo di un corteggiamento per un Garozzo bis. E del rifiuto a tale corteggiamento. Palazzo Vermexio non interessa più?

“La questione non è se interessa. Fare il sindaco di Siracusa è uno degli onori, e oneri, più grandi che ci possa essere per un siracusano. Ma oggi la mia priorità è data dalla mia famiglia e dal mio lavoro.

L’unica certezza del pensiero di Officina civica è: stop a Italia. E il disconoscimento dell’attuale sindaco non è una novità. Quindi con tutti tranne che con Italia?

“Non lo diciamo noi ma girando per la città ci rendiamo chi dice stop a Italia. Quando parlo di un Governo di salute pubblica, e quindi di larghe intese, con un personaggio proveniente dalla società civile, vuol dire unire le forze su un progetto e una figura fuori dai classici schemi ma legata comunque a Siracusa e in grado di dare risposte importanti. Se non sarà così, per quanto ci riguarda il nostro candidato politico sarà Alfredo Foti. 

È già tardi per una campagna elettorale che tarda ad attivarsi. Quando avremo un candidato alternativo e definitivo che sia davvero in contrapposizione all’uscente?

Entro la prossima settimana le forze politiche tradizionali dovranno decidere cosa fare e quindi se uscire con un candidato di “salute pubblica” tentando di contaminarsi con il civismo o puntare su un candidato politico. Ma non dipende solo da me: il mio candidato a sindaco è Alfredo Foti e tale resterà se non si faranno altri ragionamenti”.

Officina civica è forse l’apparato politico che parla con tutti, con i 4 dell’Apocalisse del centrodestra (Bonomo, Bandiera, Cafeo e Vinciullo) come li abbiamo ribattezzati, con Michele Mangiafico ma anche con esponenti del centrosinistra (Pd) e con il centrodestra (escluso FdI). Siete pronti a tutto per mandare via Italia?

“È brutto dire che siamo pronti a tutto e va fatta un’analisi. Oggi il centrodestra ha forti problemi interni con una politica provinciale che tende a fare forti ingerenze su quella cittadina e il Comune di Siracusa non ha eletto deputati di centrodestra. Da qui nascono i 4 dell’Apocalisse. Da sempre la città dettava i tempi della politica alla provincia e invece sta avvenendo il contrario. Il centrosinistra non ha la forza per competere con un centrodestra unito. Io privilegio il rapporto con i 4 dell’Apocalisse, se riusciamo a stare assieme su una figura civica e senza ingerenze o simboli regionali o nazionali che potrebbero creare scompiglio. E noi non abbiamo bisogno di scompiglio”.

Un nome entro 10 giorni?

“Ma sì, non penso più di quello”


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