Quando tutti aspettavano l’ufficialità del nome di Giuseppe Assenza, a sorpresa ecco che il centrodestra prende ancora un po’ di tempo e decide di non decidere. Ma di fissare nuovamente e definitivamente le “regole del gioco”. A seguito della riunione della coalizione – seduti al tavolo rappresentanti di Fratelli d’Italia, Mpa, Lega, Dc e Udc e Forza Italia – si è convenuto che è urgente e necessario trovare una sintesi al più presto per vincere le prossime elezioni amministrative. Anche perchè con il voto che potrebbe essere anticipato ulteriormente al 14 e 15 maggio come stabilito dal Consiglio dei Ministri nel resto d’Italia (al momento in Sicilia il voto è fissato per il 28 e 29 dello stesso mese), il tempo è sempre meno.
L’obiettivo iniziale sembrava quello di mettere in rampa di lancio la possibile candidatura a sindaco di Siracusa dell’ex presidente di Ias, ma così non è stato. Forse anche per cercare di fare melina e mantenere ancora insieme quei pezzi di coalizione che su Assenza potrebbero non convergere (Mario Bonomo e probabilmente Giovanni Cafeo). “Non sono stati fatti nomi sui candidati, ma individuato l’identikit – recita la nota di Fratelli d’Italia -: un uomo o una donna che rispecchi le caratteristiche di centrodestra, quindi uno o una di specchiata riconoscibilità e garanzia dei valori e principi della coalizione.”
E allora si è puntato nuovamente sui criteri di scelta. In primo luogo si valuterà la possibilità che il candidato di coalizione sia un politico di alto profilo e di storica appartenenza alla coalizione. Se su questi nomi non si dovesse trovare la quadra, allora il ragionamento si potrebbe estendere anche ad altri nomi provenienti dalla base dei partiti e solo in ultima istanza si guarderà fuori, cercando di pescare il jolly dalla cosiddetta società civile.
Messo anche un altro paletto, quello sull’apertura e sulla presenza al tavolo delle liste civiche e a quegli esponenti come Enzo Vinciullo e Mario Bonomo che hanno una propria lista ma sono anche all’interno dei quadri dirigenziali di di partito (rispettivamente Prima l’Italia – Lega e Mpa). “Non è possibile sedersi a questo tavolo – prosegue la nota – rappresentando sia un partito e sia una lista civica, e dunque chiarezza va fatta all’interno dei partiti che certamente potranno avere liste civiche collegate ma che al tavolo dovranno essere rappresentati dalla delegazione riconosciuta dagli organi di partito e in seguito si allargherà anche alle altre liste civiche che vorranno condividere il progetto di centrodestra e partecipare alla competizione elettorale, discutendo di programmi”.
I paletti sono fissati, il centrodestra prova a fare squadra, ma il campo sembra sempre più melmoso. Il rischio, adesso, è che prima del nome a portare nuovi attriti possano essere le regole.
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