In tendenza

Siracusa verso il voto, Messina: “vogliamo una città a dimensione d’uomo”

L'intervista al candidato della coalizione di centrodestra in vista del confronto dal Teatro Comunale di Siracusa il prossimo lunedì 22 maggio dalle 20.30 in diretta streaming su tutti i nostri canali social

È il candidato del centrodestra con 7 liste a supporto (Fratelli d’Italia, Forza italia, Popolari e Autonomisti, Siracusa Protagonista con Vinciullo – Prima l’Italia, Laboratorio Civico, Insieme e Nuova Democrazia Cristiana) e dal canto suo vanta anche una grande conoscenza della macchina amministrativa, avendo ricoperto anche il ruolo di assessore al Centro storico e quello di presidente del Consiglio comunale. Nonostante tutto, però, Ferdinando Messina sembra essere il più “teso” tra gli 8 aspiranti al ruolo di primo cittadino, forse perché ritenuto tra i favoriti in questa tornata elettorale per il rinnovo di sindaco e Consiglio comunale a Siracusa.

 Lei in questa prima fase di campagna elettorale si sta concentrando su periferie e decoro urbano. Questi sono due punti centrali del suo programma?

“Il programma della coalizione che rappresento, alternativa alle amministrazioni che hanno governato ultimamente la città, tende a rivalutare le periferie per partire da un concetto di unicità della città. Più di 20mila famiglie abitano la zona Sud e quindi non si può più parlare di zone balneari ma di una parte importante della città, così come le periferie e l’hinterland. Noi pensiamo in maniera alternativa a ciò che è stato fatto in questi anni perché i siracusani meritano una città a dimensione d’uomo. Ed è per questo che ci proponiamo in alternativa. Ritengo per questo che qualsiasi confronto con gli altri candidati debba passare da quello che è accaduto negli anni precedenti. Non possiamo confrontarci su come amministreremo la città se non partiamo dal presupposto di cosa troviamo”.

L’occasione del 22 maggio con il nostro confronto dal Teatro Comunale in diretta streaming su tutti i canali social di SiracusaNews.it, nasce proprio per questo. Anche perché diversi candidati a sindaco, lei incluso, hanno già un passato da amministratori.

“Noi abbiamo una storia, io ho una storia importante perché mi onoro di aver fatto parte delle amministrazioni Bufardeci e Visentin, che hanno visto il riconoscimento di Siracusa città Unesco, patrimonio dell’Umanità. Ai tempi si pensava a un riconoscimento plurale della “val di Noto”, ma l’amministrazione Bufardeci fissò un principio fondamentale: quello che Siracusa, nella sua unicità, venisse riconosciuta come patrimonio Unesco. Questo esempio per sottolineare quanto sia stato fatto nei precedenti 15-20 anni in questo territorio a differenza di quanto poco sia stato fatto negli ultimi anni. A tal proposito e parlando di ciò che noi vorremmo fare, nel nostro programma è prevista per il 2026 la candidatura di Siracusa a capitale europea della Cultura per il 2033.”

Parlando proprio delle cose da fare, anche nel suo programma c’è la volontà di rimettere mano al Piano regolatore regionale di Siracusa. Quale nuova visione urbanistica vuole dare alla città?

“Bisogna riconoscere che tutti i territori e la nuova materia urbanistica prevedono un work in progress con un adeguamento degli strumenti urbanistici. Ci siamo accorti che il Sin e il Pai hanno condizionato negativamente il territorio di Siracusa. A molti sfugge che non possiamo utilizzare la banchina 2 del Porto, che consentirebbe altri 2 attracchi alle navi da crociera, solo perché c’è un cassone posizionato male e che non può essere toccato solo perché siamo in area Sin. O meglio: può essere toccato solo dopo una procedura lunga e complessa. Ricordo che durante le nostre amministrazioni vennero sequestrati i cassoni della Marina e noi in 6 mesi li abbiamo rimossi, salvo poi scoprire dopo tempo che quei cassoni erano regolari. Ma amministrare vuol dire avere il coraggio di assumersi responsabilità quando si ritiene che le cose sono state fatte bene e in maniera corretta”.

Negli ultimi giorni, così come gli altri candidati, anche lei ha palesato la nuova Giunta. La sua però sembra aver fatto discutere più delle altre perché le contestano il ritorno alla “vecchia politica” e poi sembra anche che in Fratelli d’Italia abbiano masticato amaro per la nomina di Pippo Impallomeni – ex di FdI- nominato in quota Mpa.

“Credo che nessuno possa pensare di dare lezioni di indicazioni di assessori a questa coalizione. Perché in questi anni a Siracusa ho visto passare di tutto. Di “canguri” ne abbiamo visti in abbondanza, quindi che nessuno pensi di dare lezioni al centrodestra e alla mia coalizione perché potrei iniziare a fare l’elenco di candidati e assessori che in questi ultimi 10 anni sono svolazzati da una parte all’altra. Noi siamo una coalizione e a differenza degli altri, che essendo singole realtà si muovono in modo più snello, siamo riusciti a trovare sintesi di coalizione. Io invece vorrei capire come tre particelle di una singola area stiano continuando a muoversi e vengano a criticare a casa del centrodestra su come venga formata una coalizione. Il tutto quando loro a turno siano stati tutti gli uni assessori degli altri. Esempio pratico è Lealtà & Condivisione che oggi si trova a muovere critiche all’amministrazione di cui ha fatto parte fino a 5 mesi fa. Per questo ritengo che non si possa fare un confronto legato solo a ciò che si farà ma anche a ciò che si è fatto”.

Ma l’obiettivo del nostro confronto ha proprio questo obiettivo: quello di dare spazio a tutti gli 8 candidati a sindaco per informare la città in vista di un importante appuntamento elettorale.

“Io capisco l’impegno e i sacrifici degli operatori dell’informazione. Ma bisogna comprendere che noi non possiamo fare un confronto al giorno. Noi, e lo dico anche agli altri candidati, non possiamo andare tutti i giorni a fare confronti.”

Ma le ricordo che fa parte del ruolo di candidati a sindaco, quello di doversi sottoporre a uno o più confronti. La campagna elettorale è anche questo.

Ritengo che ci sia un momento del confronto ma che la campagna elettorale non possa essere fondata solo su questo. Io voglio incontrare la città e le associazioni di categoria. Il confronto ci sarà dopo e ci poteva essere prima della scadenza elettorale”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni