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Siracusa verso le Amministrative. Zito (M5S): “Ficara sarebbe un ottimo candidato, se sciogliesse le riserve”

Tra i progressisti c'è un programma e una coalizione. Ed effettivamente, vedendo dalla parte opposta, è tutt'altro che scontato

Alla domanda: “c’è un nome?” tra i candidati della coalizione progressista formata da M5S, Pd e altre liste di centrosinistra, il volto storico dei pentastellati a Siracusa, Stefano Zito, ha atteso 2 lunghissimi secondi prima di rispondere. E la risposta è stata laconica: “non c’è”. Ammette il ritardo, per poi correggere il tiro: c’è però un programma e una coalizione. Ed effettivamente, vedendo dalla parte opposta, è tutt’altro che scontato. Però i nomi dovrebbero essere resi noti quando mancano 2 mesi e mezzo al voto, anche perché il sindaco Francesco Italia veleggia tra i favoriti con la sua candidatura bis a Palazzo Vermexio.

Il Movimento 5 Stelle non è più quello di una volta, ma Zito c’era ai tempi del Vaffaday. E c’è oggi che si è deciso di andare con il Partito democratico alle Amministrative (anche se dopo lo strappo delle Regionali). Domanda secca: il nome del candidato sindaco c’è o state ancora ragionando?

“Abbiamo un programma e principi condivisi da più gruppi politici, ma lo so che la gente chiede subito di conoscere il candidato. Ci sono alcuni nomi sul tavolo, ma non si riesce a fare sintesi. Speriamo di accelerare, perché il tempo stringe”

Non è già troppo tardi per una campagna elettorale priva di nomi e che stenta a decollare, con due partiti che si stanno leccando le ferite dinanzi a un centrodestra pigliatutto dopo aver litigato perdendo la Regione?

“Devo dire che c’è un nuovo corso nel Pd, con orientamenti politici più vicini ai nostri. È vero che approccio e livello sono diversi nelle Amministrative e noi abbiamo iniziato con una coalizione già ampia a cui si è aggiunto il Partito democratico ma è altrettanto vero che noi oggi siamo in estremo ritardo. Speriamo di poter accelerare e far parlare il nostro candidato di temi”.

Per anni si è fatto il nome di Carlo Gilistro, oggi all’Ars. Oggi si parla di Paolo Ficara, ma per motivi personali sembra abbia rifiutato l’invito a correre per Palazzo Vermexio. Dall’altra parte si è vociferato di Alosi dalla Cgil e Massimo Milazzo. Nessun nome sembra riscaldare i cuori “giallorossi”. Avete un problema di rappresentanza?

“Tutti hanno problemi a trovare candidati. Noi abbiamo scelto di essere più riservati e non buttare nomi per bruciarli, l’approccio è diverso ma il risultato uguale: nessuno ha un candidato sindaco. E questo dovrebbe far riflettere tutti perché amministrare ora rispetto a 10 o 15 anni fa è molto più difficile, non è nelle capacità di tutti. Carlo (Gilistro) sarebbe potuto essere un ottimo nome e avrebbe sicuramente fatto sintesi. 

E Zito potrebbe essere un candidato di sintesi?

“Io ho scelto di fermarmi per qualche anno, e sto bene così. Dopo si vedrà ma il mio non sarebbe un nome di sintesi. Nella mia vita politica mi sono scontrato in maniera forte”

E l’amico e collega Ficara?

Dovreste chiedere a lui se scioglie la riserva. Se lo fa, sarebbe un ottimo candidato oltre che persona per bene e preparata. Potrebbe sbloccare questa impasse, visto che ha avuto a livello di Governo nazionale anche un rapporto con il Pd, ma tutto dipende da lui e da questioni personali e lavorative”.

Facciamo un passo indietro. Cinque anni fa erano 5 i consiglieri M5S eletti: oggi Moena Scala (ex presidente del Consiglio) è con Officina Civica, Silvia Russoniello (candidata sindaco) è con Mangiafico, Roberto Trigilio con De Luca. Giuseppe Burgio e Chiara Ficara si sono persi dai radar politici. Manca una classe dirigente e una riconoscibilità politica?

“In maniera calcistica diremmo che non esistono più le bandiere come una volta, raro vedere un giocatore che inizi e concluda la carriera con la stessa squadra”

Perché volete essere alternativi a Italia? Mi spiego: cosa contestate a questa amministrazione? E cosa le riconoscete di positivo, visto che l’allora vostra Moena Scala si trovò vicina al sindaco con il ruolo di presidente del Consiglio comunale?

“Quello fu un punto di rottura. Per mer era palese che l’amministrazione non avrebbe portato a nulla di buono. Ficara e io abbiamo provato a non far perdere fondi, un paradosso avere dei soldi nel cassetto e non riuscire ad aprirlo. Di positivo invece è difficile trovare qualcosa, non bastano giochi e feste ma ottenere fondi per migliorare la città e investire sulla città non con interventi spot ma con programmazione”.

E se non doveste arrivare al ballottaggio, al secondo turno potete dire: mai con Italia?

“Io andrei al mare, non riuscirei a votare l’attuale sindaco e non penso di aggiungere altro su questa amministrazione”.

No, non è un uomo di sintesi.


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