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Siracusa, verso le elezioni Politiche. Sorbello: “tutti gli eletti scelti dai capi di partito”

Per l'ex consigliere comunale di Siracusa con l'attuale sistema elettorale non si è fatto altro che far "accrescere il potere dei capi di partito di nominare, a loro insindacabile giudizio, la gran parte dei parlamentari".

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Salvo Sorbello, ex consigliere comunale del Comune di Siracusa in merito alle imminenti elezioni Politiche e alla composizione delle liste:

È finalmente finita la sceneggiata che ha visto partiti e movimenti impegnati nella formazione delle liste per le elezioni nazionali. In alcuni casi, per la verità, si è trattato di decidere già i nomi degli eletti: candidati blindatissimi in collegi uninominali sicuri o collocati al primo posto di listini plurinominali bloccati di partiti che vanno per la maggiore.

Così i cittadini hanno assistito per settimane ad uno spettacolo che con la politica vera e propria ha ben poco a che vedere. Hanno dovuto imparare cosa significa il termine “paracadutato”, che con l’attività sportiva o militare non c’entra ma che invece sta a significare che qualche prediletto/a dai big del partito viene catapultato in una zona dell’Italia dove magari il fortunato non è mai stato neppure in vacanza, per assurgere da lì al parlamento.

E non c’è neppure la possibilità, per noi poveri elettori, di scegliere diversamente: votando per una lista o coalizione della parte plurinominale-proporzionale, la  scelta va automaticamente anche al candidato uninominale-maggioritario corrispettivo, senza possibilità di voto disgiunto. Cioè se voglio votare per il partito X, ma con il candidato uninominale Y non andrei neppure a prendere un caffè, non posso che esprimere la mia scelta per entrambi!

Certo, i posti garantiti, dove i big hanno sistemato se stessi e i loro amici più stretti, sono diminuiti rispetto al passato, a causa della riforma costituzionale che ha tagliato il numero degli eletti. Ma questa nuova legge non ha fatto altro che accrescere il potere dei capi di partito di nominare, a loro insindacabile giudizio, la gran parte dei parlamentari. E i risultati sono così prestabiliti che sono state tantissime le spudorate rinunce di candidati che si sono visti assegnare posizioni ritenute non utili per il successo.

Alla fine, noi poveri elettori, che al massimo potremo decidere soltanto il voto di lista, perché tutti i candidati vengono imposti, ci troveremo di fronte ad una situazione anomala, che farà aumentare il numero degli astensionisti. Saranno in molti quelli che penseranno che non valga la pena andare a votare.

Ad essere purtroppo penalizzato è il rapporto diretto, costante tra elettore ed eletto. E questo sistema oligarchico mette a rischio il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche nazionali.”

Dello stesso avviso anche l’Associazione Europa Nazione, che ha lasciato libertà di voto ai propri soci, in quanto ha deciso di non prendere posizione ufficiale per nessun partito che concorre alle elezioni legislative del 25 settembre 2022, esprime il suo disappunto e sconcerto per l’indegno spettacolo offerto in merito alle modalità e ai criteri attuati per la formazione delle liste dei candidati. Questi i firmatari: Nicola Bono, Alfonso Amaturo, Alessandro Arancio, Nadia Barattucci, Corrado Cammisuli, Enrico Facco, Renato Giovannelli, Giorgio Holzmann, Salvo La Porta, Gennaro Malgieri, Dino Melluso, Silvio Meloni, Silvano Moffa, Enzo Molettieri, Pippo Monaco, Mimmo Nania, Adriano Napoli, Oronzo Orlando, Walter Pepe, Maria Rosaria Perdicaro, Rosario Polizzi, Francesco Rubera, Manuela Ruggieri, Noemi Sanna, Rosario Trotta, Roberto Visentin, Vittorio Delogu.

Ancora una volta, partiti divisi su tutto e incapaci di confronti sereni, hanno confermato il “patto di ferro” dell’intesa tra loro di continuare l’esproprio del diritto costituzionale dei cittadini italiani di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. È dal 2005, con il varo della legge elettorale definita “Porcellum”, fino all’attuale normativa “Rosatellum”, che la politica si fa beffe dei diritti degli elettori e della rappresentanza dei territori e riduce la scelta dei candidati al Parlamento a decisioni discrezionali e arbitrarie di parenti, coniugi e amici personali, spesso inadeguati al ruolo, che vengono incredibilmente paracadutati in territori a loro del tutto estranei.

Una sagra di nomine che non hanno nulla di politico e di rappresentativo, fondate sul principio dell’appartenenza fiduciaria ai leader, senza alcun legame con il popolo elettore. Un meccanismo prepotente e offensivo della sovranità popolare, che per quanto attiene specificatamente al Senato, potrebbe assurgere a vera e propria violazione della costituzione, atteso che per la Camera Alta il principio di rappresentanza è fondato su base Regionale.

I candidati dovrebbero quindi essere residenti nella Regione e non sconosciuti esterni che poi si dileguano all’indomani delle elezioni. Ma come si può ancora impunemente consentire ai partiti di esercitare poteri che violano la Costituzione? Come si possono ancora ritenere libere elezioni, attività di finta espressione del voto, limitato unicamente ad una scelta di simboli di partito e non di persone, senza più alcun legame con gli interessi popolari e territoriali?

Ma cosa di diverso si può pretendere dagli attuali partiti, ridotti a comitati elettorali, che non hanno mai adottato regole interne che garantissero gestioni e decisioni democratiche? Aveva ragione Piero Calamandrei quando alla Assemblea Costituente dichiarò: “una democrazia non può essere tale se non sono democratici anche i partiti”. Anche per questo la politica ha perso ogni credibilità e competenza e subisce il commissariamento di Premier “tecnici”. Per queste ragioni Europa Nazione si rivolge a tutti i leader dei partiti in corsa alle elezioni anticipate e chiede una dichiarazione pubblica di impegno, subito dopo le elezioni, ad approvare una legge elettorale che restituisca i diritti negati ai cittadini e ai territori.

Solo così i cittadini potranno valutare quali leader saranno disponibili ad uscire dalla congrega degli usurpatori dei diritti costituzionali del popolo elettore italiano, così come potranno giudicare i leader che continueranno ad ignorare la richiesta di ripristino delle garanzie democratiche. Non è più tempo di egoismi e prepotenze, ma di scelte per il ritorno all’etica e al rispetto della Carta Costituzionale, nel primario interesse del Paese. Viva la democrazia e viva l’Italia. Europa Nazione”.


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