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Siracusa, Via Crucis nei viali della Fondazione Sant’Angela Merici

Alla Via Crucis hanno preso parte gli ospiti, il personale ed i volontari dei diversi centri, da Canicattini al centro di accoglienza Mater Dei

Davanti alla Passione dobbiamo fermarci. Nella via crucis tanti sono i personaggi che Gesù incontra. Oggi ha incontrato ciascuno di noi. La sofferenza interpella tutti. Francesco d’Assisi ci dice che si può contemplare per amore il dolore. L’augurio è quello di sperimentare con Gesù la forza della consolazione di Dio che ci vuole bene. Lui che ha preso su di sé il peccato del mondo per liberarci”. Lo ha detto don Alfio Li Noce, presidente della Fondazione Sant’Angela Merici, al termine della Via Crucis comunitaria che ha avuto luogo ieri lungo i viali della sede della Fondazione in via Impastato a Siracusa alla quale hanno preso parte gli ospiti, il personale ed i volontari dei diversi centri, da Canicattini al centro di accoglienza Mater Dei. La benedizione finale è stata dell’arcivescovo emerito di Siracusa, monsignor Giuseppe Costanzo.

Gesù è morto ed è risorto. C’è un mistero che avvolge questa resurrezione. Messo a morte per i nostri peccati – ha detto don Alfio -. La croce interpella ciascuno di noi. La croce di Gesù nell’orto degli ulivi. La flagellazione è il culmine della Passione del corpo. Il figlio di Dio è tradito per il nostro peccato. È flagellato ingiustamente. Quante volte soffriamo nell’anima. Ha amato anche me ed ha dato se stesso per me. Sentiamo questo amore che tocca, ciascuno di noi. Ricordiamoci che la pasqua parte dal calvario. Non scendiamo troppo in fretta, stiamo con Maria ai piedi della croce. Pensiamo al mondo di dolore e ai crocifissi del nostro tempo. Anche noi a conclusione di questa via crucis vogliamo affidarci a lei sapendo di trovare in lei il cuore ed il conforto di Madre“.


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