Una nuoba targa in plexiglass in via dei Mergulensi.
Un formato elegante con scritte e colori per raccontare di una storia lontana, anzi lontanissima di quei primi insediamenti pre ellenistici agli albori della civiltà.
Il racconto di un lungo cammino, un monito a ricordare quanto difficile era la vita e quanto piccole erano le strutture di pietra con funzioni di casa o di luogo sacro e votivo.
E’ il racconto dell’insediamento ritrovato in via Mergulensi e e posto in bella vista con un scavo archeologico recintato.
Così dovrebbe essere ma non è.
Le erbe, giunte a floride altezze , coprono la vista dell’impianto archeologico e fanno bella mostra di sé svettando verso l’alto quasi a contraddire l’eleganza della nuova targa che è stata apposta recentemente per l’informativa al turista.
Una contraddizione fra ciò che si vorrebbe essere e ciò che si è.
Una città turistica che presenta il suo millenario patrimonio, riconosciuto anche come Patrimonio dell’Umanità , ed una gestione che dimentica di mettere i diserbanti così da evitare che le erbe selvatiche possano sopraffare i resti archeologici (leggi qhttp://www.siracusanews.it/node/6165ui il precedente articolo relativo).
Come conciliare le ambizioni con la realtà?
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