Un’aggressione in pieno giorno per un parcheggio auto. Questo è accaduto nel pomeriggio di mercoledì in zona Zecchino quando due donne, una di 80 anni, sono state prese a pugni da un’altra donna che ha causato gravi fratture a entrambe le vittime.
Tutto ha avuto inizio mentre le due donne, madre e figlia, aspettavano un bus urbano alla fermata insieme con altra gente. Durante l’attesa è arrivata un’auto il cui autista avrebbe intimato alle due donne, in attesa all’interno dello stallo giallo riservato alla sosta del bus, di spostarsi per consentirgli il parcheggio. La più giovane delle due donne ha chiaramente rifiutato di fargli posto sottolineando come in quell’area non fosse possibile posteggiare e che poco più avanti ci fosse uno stallo vuoto. La risposta però non è piaciuta alla coppia a bordo dell’auto che avrebbe continuato a intimare alle due donne di spostarsi, arrivando persino a minacciarle qualora avessero chiamato la Polizia Municipale. La donna più giovane, quindi, ha deciso di spostarsi insieme con la madre e nel frattempo ha chiesto l’intervento del 113 perché intimorita dall’atteggiamento dei due i quali, vedendola al telefono, credendo probabilmente che avesse chiamato i Vigili Urbani, le si sono scagliati contro.
A sferrare i colpi è stata la donna, sostenuta con foga dal suo accompagnatore, la quale ha prima sferrato dei pugni alla donna più giovane e in seguito ha colpito l’ottantenne, che si era avvicinata in difesa della figlia, facendola cadere in terra. Le donne sono state immediatamente soccorse dai passanti mentre gli aggressori sono stati fermati dagli agenti delle Volanti arrivati nel frattempo.
Le vittime sono state accompagnate all’ospedale Umberto I e dimesse il giorno dopo con una prognosi di 30 giorni ciascuna. Quanto agli aggressori, sono in corso gli ultimi accertamenti da parte della Polizia, per procedere nei loro confronti per lesioni gravi.
Proprio la zona in cui si è verificato questo episodio è da sempre al centro di grandi polemiche per la “sosta selvaggia” che da quelle parti è ormai una prassi ma che arreca disagi a chi in quella zona ci vive o, come nel caso delle due vittime dell’aggressione, la frequenta anche solo come utente del servizio di trasporto urbano.
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