Rinunciare alle indennità in favore dei cittadini o tenerle per sè in virtù dell’incarico affidato dagli elettori? Questo il dilemma affrontato a Solarino durante lo scorso Consiglio comunale e sollevato dall’esponente della minoranza Noemi Inturrisi la quale consapevole del fatto che “gli amministratori sono al servizio dei cittadini” si legge nel verbale della seduta, ha ribadito comunque la volontà propria e degli altri della minoranza di voler rinunciare “al gettone di presenza per ridurre la spesa pubblica” e al contempo, ha chiesto “alla maggioranza di fare lo stesso per essere più vicini ai cittadini. Con questo sistema si risparmiano 50mila euro da poter destinare ad altre funzioni (come l’acquisto di un montacarichi a scuola) da decidere insieme. Se la maggioranza non è d’accordo la minoranza destinerà la somma loro spettante autonomamente“. Un invito a cui, quasi unanime, è arrivata la risposta negativa della maggioranza.
Come riportano i verbali della seduta infatti, il primo a ergersi in difesa delle indennità è stato proprio il sindaco Sebastiano Scorpo il quale, dopo aver spiegato che tra riduzioni e tagli vari, imposti o solo previsti dalla legge, “l’importo netto che gli tocca è di 600 euro, su un importo spettante di 2mila 840,51 euro. Il vice sindaco prende il 55% dell’indennità spettante al sindaco, il presidente del Consiglio e gli assessori il 45%. Questa amministrazione fa risparmiare all’Ente 150mila euro” perché non applica le tariffe che sono previste dalla legge per queste cariche amministrative.
I 50mila che tra commissioni e Consigli comunali vengono erogati, quindi, non si toccano e, infatti, il Consiglio comunale, alla fine, ha approvato entrambi i punti all’ordine del giorno, relativi proprio al gettone di presenza e all’indennità di carica da corrispondere a consiglieri e presidente del Consiglio comunale. Certo prima delle votazioni non sono mancati i botta e risposta fra maggioranza e opposizione, con tanto di abbandono dell’aula da parte della Inturrisi che si è sentita “derisa dal sindaco e dai colleghi della maggioranza“, seguita prima della seconda votazione anche da Gianni e Valenti.
I quali hanno tenuto a sottolineare che non devono giustificare in alcun modo quale uso facciano dei propri soldi, che sia chiaro spettano per legge, e che comunque con questi 50mila euro non ci si farebbe un granché.
“Con il mio intervento volevo lanciare un messaggio positivo alla città – afferma la consigliera Inturrisi -, un segnale di cambiamento; lo avevamo detto in campagna elettorale ed eravamo intenzionati a portare avanti questa promessa. Per quanto mi riguarda ho rinunciato a ciò che mi spetta per svolgere la mia funzione istituzionale e speravo di convincere anche il resto dell’amministrazione. Persino il neo presidente della Camera dei Deputati ha scelto questa strada, in un’ottica di sacrificio condiviso per il bene della comunità che in questo momento soffre e ha bisogno di sentire le istituzioni al proprio fianco. Il mio messaggio, evidentemente, è stato frainteso tanto da essere derisa da sindaco e dai miei stessi colleghi consiglieri“.
Per il primo cittadino però questa è stata solo una provocazione politica “parliamo di somme minime, già dimezzate più volte proprio per non gravare troppo sulle casse comunali – spiega Sebastiano Scorpo -. Partendo dal presupposti che già in campagna elettorale noi non abbia o mai parlato di rinunciare alle indennità, quindi non abbiamo nessun impegno da questo punto di vista, loro sono liberi di fare ciò che vogliono ma sarebbe stato opportuno che questo discorso lo avessero tirato fuori al momento della discussione relativa al Bilancio, avrebbero potuto presentare un emendamento in questo senso e, quindi aprire un confronto. Se con 50mila euro si potessero risolvere tutti i problemi di bilancio del Comune sarei il primo a rinunciare, anzi. Ma purtroppo non è così. Si amministra con proposte valide non con le provocazioni. Ci sono molte cose si possono rivedere in bilancio per ridurre i costi a carico del Comune, è solo questione di fissare le priorità e stabilire, in maniera condivisa, come gestire i pochi soldi a disposizione“.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni