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Solarino, Paola Gozzo verso la fascia tricolore con un “Piano di sviluppo” e un “Cambio passo” per la città

Andando di casa in casa l’aspirante prima donna sindaco di Solarino ha percepito “una città che si aspetta realmente di tornare a essere un paese un po’ più a misura di cittadino

“Voglia di cambiamento e di riscatto”. Questo ciò che si respira nelle case dei solarinesi. Almeno secondo Paola Gozzo, l’unica donna candidata sindaco di Solarino che da quando ha scelto di mettersi in gioco per la sua città, ha deciso di incontrare i propri concittadini per parlare dell’amministrazione che vorrebbero. Andando di casa in casa l’aspirante prima donna sindaco di Solarino ha percepito “una città che si aspetta realmente di tornare a essere un paese un po’ più a misura di cittadino, più vivibile. Senza voler giudicare quel che è stato, ma è quasi fisiologico dopo un po’ di tempo, che le persone abbiano la necessità di identificarsi in una figura alternativa”.

E Paola Gozzo aspira a esserlo: 48 anni, mamma di due figli, docente di Lettere, da ottobre 2020 è anche assessore alla Cultura e allo Spettacolo nel vicino comune di Floridia. Da 30 anni si aggira nel mondo della politica, ed è stata componente del direttivo della Camera del Lavoro di Floridia e consulente e membro del direttivo di Flc Cgil Siracusa.

Per la sua città ha redatto un “Piano di sviluppo” che va oltre i tradizionali programmi politici perché “non volevamo solo dare una serie di punti programmatici ma avere ben chiara l’idea di città del futuro – spiega –. Vogliamo una Solarino più bella, più aperta e più moderna. Il nostro piano si sviluppa attorno alle persone, i servizi legati a tutte le fasce di età i suoi punti principali”.

Con lei in questo cammino verso il palazzo Municipale la lista civica “Cambio Passo”, nata a partire da una buona fetta di società civile a cui si sono aggiunti poi attivisti e “gente che in politica si è spesa per anni dando un buon contributo alla crescita di Solarino” afferma ancora la candidata. Fra questi la presidente del Consiglio comunale Rosaria Manigrasso, in carica da 10 anni, e l’ex assessore della Giunta Scorpo, Sebastiano Montalto, entrambi capi saldi del gruppo “Solarino nel cuore”.

Con loro e molti altri sostenitori, la Gozzo sta portando avanti una campagna elettorale che non urla alla città ma la ascolta, traendo spunto anche dall’esperienza maturata nella Giunta Carianni (che a breve abbandonerà per potersi dedicare completamente alla candidatura) e a cui si ispira per immaginarsi alla guida di Solarino. “La sfida politica che ho abbracciato a Floridia mi ha dato l’opportunità di risvegliare un interesse che un po’ si era assopito. Lì ho capito, grazie alla voglia di fare della squadra di cui faccio parte, che volere è potere e che il cittadino ha non solo il bisogno di essere ascoltato e di avere delle risposte concrete alle difficoltà che può incontrare quotidianamente, ma anche la necessità di sognare, progettare e credere che qualcosa è possibile. E la politica ha il dovere di dare delle risposte. Mi sono sentita dire spesso che Solarino non è Floridia e non l’ho mai pensato, ma penso, invece, che siano due comunità sorelle, vicine, che si possono confrontare e che possono crescere insieme pur rimanendo due entità distinte, ognuna con le proprie tradizioni e le proprie peculiarità”.

E se la città le ha riservato una bella accoglienza – “ho trovato tanto sostegno da parte della gente, per primi i miei compagni di classe che non mi hanno fatto tentennare, soprattutto quando ho avuto delle difficoltà” – Solarino è risultata “difficile” nell’ambiente politico. “Mi sono sentita fuori luogo in alcuni momenti. Non credo per il fatto di essere una donna ma per il linguaggio. Ho trovato – ammette – una politica che parla solo alla politica, non legata all’ideologia o ai progetti, ma semplicemente alle contrapposizioni fra microgruppi di persone che non hanno fatto altro, nel tempo, che dividere e questo non ha portato bene, anzi, ha generato un arresto del dialogo, anche costruttivo, per il paese”. “Io non lo so se è perchè sono donna – continua – però in alcuni momenti mi sono sentita scomoda. Solo l’idea che io stessi agendo per un fine ben preciso mi ha portato a non arrendermi. La politica è cambiata e anche il suo linguaggio oggi è diverso. Solarino, in questo senso, deve avere la sua opportunità”.


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