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Sveglia Siracusa, il treno sta passando e la città sta dormendo in tempo di crisi: editoriale per il sindaco…

La città è in balia della disorganizzazione più totale. Su tutti i settori. A tutti i livelli. Stiamo sopravvivendo grazie a flussi turistici che si muovono in modo schizofrenico, non programmato né organizzato

Caro sindaco Francesco Italia, ho deciso di scriverti una lettera aperta per farti notare qualcosa che, forse, non hai appreso in questo primo anno di amministrazione. Te la scrivo perché ho a cuore questa città e non sono vittima di alcuna strumentalizzazione politica. Te la scrivo per chiederti di svegliarti, e svegliare Siracusa.

La città è in balia della disorganizzazione più totale. Su tutti i settori. A tutti i livelli. Stiamo sopravvivendo grazie a flussi turistici che si muovono in modo schizofrenico, non programmato né organizzato. Esistono alcuni eventi che riescono a caratterizzare e ad offrire una boccata di ossigeno ai viaggiatori che vengono a scoprire i nostri luoghi.

Ma non è solo un problema legato al turismo. È il cittadino che è stato abbandonato a sé stesso. Potremmo dire tutto quello che non funziona in città e della totale assenza della politica sulla vita quotidiana della città. L’amministrazione sta compiendo il primo anno di vita ma sembra in realtà il quarto anno di un’amministrazione stanca e spompata. Attenzione, non ho fatto il paragone con un quinto e ultimo anno, perchè magari lì ci si avvicina alle elezioni e i fuochi d’artificio delle promesse si vedono anche dallo Spazio.

Sono deluso dal non fare, dal non comunicare, dal non sapere che cosa si voglia fare di questa città. Non c’è una linea guida, un segnale che caratterizzi lo sviluppo economico della città. Manca uno stile, una visione. Viviamo tutti alla giornata. Come l’attività politica di chi ci governa. Sembra tutto improvvisato e raffazzonato. Parcheggi, viabilità, rifiuti, gestione del teatro comunale, problemi per il suolo pubblico, problemi con la Ztl, solite buche sulle strade, programmazione artistica assente, gestione inconcludente di fantomatiche navette per locali e turisti, utilizzo sconosciuto della tassa di soggiorno o addirittura degli info point. Non si può parlare di nulla perchè troppo poco si muove. Tutto sembra essere fermo.  Senza una visione ad ampio spettro.

Vedo improvvisazione e approssimazione anche nel rapporto tra Comune e ristoratori. E questo accade perchè ci sarebbe bisogno di un’amministrazione partner, che li accompagni nel loro sviluppo economico. E invece a maggio accade che il Comune deve far quadrare i conti e raddoppia il costo del suolo pubblico in centro storico, da un giorno all’altro. A discapito degli imprenditori, loro sì, che hanno bisogno di programmazione.

C’è un netto scollamento tra la politica e la vita reale e l’insofferenza delle persone continua a emergere. Proprio all’inizio della stagione estiva, che inizia tardi dopo una lunga primavera piovosa. Che in realtà aiuta l’ennesimo ritardo di questa amministrazione sui solarium pubblici: a inizio giugno, non se ne parla.
Il turismo continua a scegliere Siracusa per la nostra storia, la nostra cultura, certo non per la nostra organizzazione. Una città sporca e senza servizi. E ti sfido, caro sindaco, a dire il contrario.

La mia impressione è che siamo davanti a un’occasione che stiamo sprecando. Caro Francesco, svegliamoci. Non far finta che le cose vadano bene, facciamo girare la macchina organizzativa prima che sia troppo tardi, non appena i Paesi coinvolti in guerre civili o attentati torneranno a essere maggiormente attrattivi e a incuriosire nuovamente i turisti che ci hanno preferito. Finora.

Caro sindaco, caro Francesco, cerca di essere meno presente… alle presentazioni culturali e più vicino ai problemi della città. Magari ti stai spendendo fino all’ultima ora del giorno, ma rivedi le priorità, la città ti vede distante e cerca rassicurazioni e fatti, non tagli del nastro.


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